Previdenza

Domande & risposte

di Antonello Orlando

Quali requisiti deve avere chi vuole chiedere l’Ape volontario?

Deve avere almeno 63 anni di età ed essere a non più di 43 mesi di distanza dalla pensione di vecchiaia (tenuto conto dell’adeguamento dei requisiti di quest’ultima alla variazione della speranza di vita). Inoltre sono necessari 20 anni di contributi.

L’Ape volontario “scade” nel 2018?

La legge di bilancio 2018 ha esteso i termini di adesione al 31 dicembre 2019.

Il requisito contributivo di 20 anni può essere maturato presso qualsiasi gestione Inps, considerando anche i contributi accantonati all’estero?

I contributi devono essere maturati in una delle gestioni dell’Istituto, senza possibilità di ricorrere al cumulo previsto dall’articolo 1, comma 239, della legge 228/2012. Non sono computati i contributi maturati presso ordinamenti previdenziali stranieri, anche se europei o di Stati in convenzione internazionale con l’Italia, a differenza dell’Ape sociale.

Qual è la misura minima e massima dell’Ape?

L’Ape, durante la fruizione della indennità, ha un valore minimo di 150 euro mentre il massimo varia in relazione alla durata. Oscilla tra il 75 e il 90% della pensione maturata al momento della richiesta, al netto della tassazione (Irpef, addizionale regionale, detrazione per redditi di pensione).

La domanda di certificazione dei requisiti dell’Ape è vincolante?

No, non costituisce un vincolo per il richiedente e consente di conoscere la possibilità effettiva di aderire all’Ape e l’entità economica minima e massima della stessa.

L’Ape volontario è completamente a carico del richiedente?

No, la metà dei costi finanziari e assicurativi è a carico dello Stato. Infatti Inps riconoscerà - parallelamente al piano di ammortamento che opererà trattenute mensili sulla pensione di vecchiaia per 20 anni - un credito d’imposta pari al 50% degli interessi maturati e del premio assicurativo della polizza a rischio premorienza.

L’Ape volontario è tassato?

In fase di erogazione il prestito è goduto senza alcuna ritenuta fiscale. In fase di restituzione, durante il piano di ammortamento ventennale, questo è trattenuto direttamente sull’importo netto della pensione di vecchiaia.

Se l’Apista scompare, la pensione ai superstiti degli eredi subirà per 20 anni le trattenute del piano di ammortamento sottoscritto dal contribuente?

No, si attiverà la polizza assicurativa a rischio premorienza che coprirà i costi di finanziamento senza lasciare alcun debito residuo agli eredi.

L’Ape aziendale è uno strumento di flessibilità autonomo rispetto al volontario?

L’Ape aziendale è una sub-specie dell’Ape volontario e costituisce un versamento unitario contributivo a carico del datore di lavoro privato (o di un fondo di solidarietà bilaterale o di un ente bilaterale) che incrementa la sola quota contributiva della futura pensione di vecchiaia dell’apista al fine di mitigare il peso del prelievo delle rate dell’apista.

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