Rapporti di lavoro

Elezioni forensi rinviabili fino a luglio Da rispettare il veto del terzo mandato

di Giovanni Negri

Elezioni forensi con possibilità di rinvio sino a luglio. Ma nel rispetto della sentenza delle Sezioni unite della Cassazione sull’ineleggibilità dopo due mandati. Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato, ma «salvo intese» lasciando così aperta la porta a possibili cambiamenti,un decreto legge che dà la possibilità di differire lo svolgimento delle consultazioni (e già in serata a Milano la consultazione è stata fatta slittare al 26-28 marzo), tenendo però ferme le conclusioni cui è approdata la Corte.

Il decreto punta a risolvere l’incertezza prodotta dal contrasto tra il giudizio della Corte e un precedente intervento del Cnf sull’arco temporale nel quale misurare i due mandati. «Secondo la citata sentenza del Consiglio nazionale forense- osserva la relazione al decreto -, ai fini del rispetto del divieto di cui al predetto periodo, non si dovrebbe tener conto dei mandati espletatati prima dell’entrata in vigore della legge 12 luglio 2017, n. 113, laddove secondo la menzionata sentenza della Corte di cassazione, Sezioni unite civili, n. 32781/2018, ai fini del divieto di cui all’articolo 3, comma 3, secondo periodo, della legge 12 luglio 2017, n. 113, si deve tener conto sia dei mandati iniziati prima dell’entrata in vigore della legge 31 dicembre 2012, n. 247, sia di quelli svolti dopo l'entrata in vigore di quest’ultima e anteriormente alla legge 12 luglio 2017, n. 113».

Tutto da valutare però l’impatto del provvedimento su una questione assai spinosa come quella del rinnovo dei vertici del Consiglio nazionale forense, con alcuni componenti che, già eletti e ora in attesa della sola proclamazione da parte del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, potrebbero non essere in regola con il vincolo dei due mandati. Per questo è possibile che, comunque, in sede di conversione del decreto stesso possa essere fatta una precisazione per risolvere l’impasse.

«La volontà del governo e della maggioranza è quella di muoversi nel solco tracciato dalla Cassazione con la recente sentenza in tema di eleggibilità ai Consigli degli Ordini circondariali forensi, presentando un decreto legge - spiega il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone -. Il testo del provvedimento contempla una proroga di sei mesi per il rinnovo dei Coa scaduti il 31 dicembre 2018, in modo tale da consentire agli ordini locali di svolgere le consultazioni in modo corretto».

E poi Morrone aggiunge che «la proroga di sei mesi rappresenta un’opportunità. Va da sé che gli Ordini che già hanno liste di candidati conformi a quanto statuito dalla sentenza possono procedere alla tornata elettorale nei tempi stabiliti. Questo non è un passo indietro del Governo come qualcuno ha voluto far intendere strumentalmente, perché non c’è mai stato un passo in avanti, ovvero non è mai stata presa in considerazione alcuna ipotesi alternativa a quanto statuito dalla Cassazione».

Esultano le associazioni forensi che nei giorni scorsi avevano bollato come colpo di spugna le tentazioni di neutralizzare il verdetto della Cassazione. Per il segretario dell’Anf Luigi Pansini, «non si possono tacere l’incredulità e il disappunto per un intervento del legislatore volto ad interpretare e a far rispettare proprio agli avvocati una sentenza delle Sezioni unite della Cassazione. Un doppio schiaffo all’avvocatura che ha i suoi responsabili esclusivamente nei rappresentanti degli ordini circondariali attaccati alla loro poltrona».

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