Previdenza

Cassa geometri, per gli under 35 più reddito con la formazione

di Maria Carla De Cesari

La formazione specialistica aiuta i giovani a colmare il gap reddituale rispetto ai colleghi più anziani, anzi costituisce un atout che contribuisce a far conseguire risultati economici al di sopra della media di categoria. L’investimento in formazione è una delle iniziative attivate dalla Cassa dei geometri. «Finanziamo i corsi di specializzazione fino al 50% del costo per gli under 35 - spiega Diego Buono, da qualche mese presidente di Cassa geometri - ogni anno spendiamo oltre 600mila euro. I risultati sono positivi sia per i redditi dei giovani, più alti rispetto alla media degli iscritti, sia per il monte imponibile della Cassa». Infatti, se la media reddituale si situa a 19.331 euro, per i giovani che hanno seguito un programma di specializzazione la media supera i 20mila euro.

L’altro elemento che fa la differenza, non solo dal punto di vista economico, è la scelta di esercitare la professione in forma associata. Nel 2016, tra i geometri si contano 3.131 studi associati (nel 2012 erano 2.656). Il 69,7% di queste realtà coinvolge professionisti tra i 40 e i 60 anni, il 14% riguarda geometri tra i 30 e i 39 anni.

«Gli studi associati - spiega Buono - si stanno rivelando come uno strumento di forte integrazione professionale, dove gli skill dei giovani si integrano con quelli dei colleghi più anziani». Secondo i dati della Cassa geometri, la media del reddito degli under 35 che partecipano a uno studio associato raggiunge 23.170 euro.

«La stessa dinamica favorevole, per reddito e volume d’affari, emerge dall’analisi delle dichiarazioni relative alle Stp. Finora, questa forma di aggregazione è limitata - afferma il presidente di Cassa geometri - in tutto si contano 35 società di professionisti; i soci geometri sono 63. Dal punto di vista professionale la società deve essere iscritta all’Albo ed è tenuta alla dichiarazione del volume d’affari alla Cassa per il contributo integrativo, mentre il contributo soggettivo è pagato dal socio secondo la quota di partecipazione». Le Stp nel 2016 hanno dichiarato un volume d’affari medio di 62.564 euro, contro una media generale di categoria di poco più di 48.277 euro.

«La Cassa - preannuncia Buono - sta studiando forme incentivanti per le aggregazioni professionali, che funzionano molto bene come strumento di trasmissione delle competenze tra le varie generazioni e, come dimostrano i dati, producono effetti positivi sulla situazione reddituale degli iscritti».

Il ruolo della Cassa nello sviluppo della professione - come emerge dalla politica di welfare attivo sulla formazione - è essenziale, a maggior ragione in questo momento di passaggio “generazionale” caratterizzato da uno squilibrio tra cancellazioni e nuove iscrizioni (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). Le nuove leve, lo scorso anno, sono state 2.141; le uscite 4.958.

«In questi anni caratterizzati da una pesante crisi economica, in particolare per il mondo delle costruzioni, molti professionisti pensionati hanno deciso di non continuare l’attività, messi alle strette anche dalle continue novità nelle strumentazioni per esercitare la professione. D’altro canto - conclude Buono - abbiamo dovuto affrontare i cambiamenti collegati alla riforma della scuola: gli istituti che preparano i geometri hanno cambiato denominazione e soprattutto hanno ridotto, in misura sensibile, le ore delle materie professionalizzanti, come estimo e topografia. La campagna massiccia di orientamento nelle scuole sta dando buoni frutti. Inoltre, di concerto con il Consiglio nazionale, stiamo sostenendo il progetto della laurea professionalizzante per geometra, direttamente abilitante. Abbiamo bisogno di professionisti con uno specifico curriculum di istruzione».

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