Agevolazioni

Incentivi per assumere confermati anche se il lavoratore viene reintegrato

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Gli incentivi previsti dal nostro ordinamento per favorire l'occupazione di lavoratori con particolari caratteristiche individuali ovvero in possesso di uno specifico status, come quello di disoccupato, vanno riconosciuti in relazione alle condizioni esistenti al momento dell'assunzione.

Una successiva pronuncia giudiziaria, che ripristini il precedente rapporto di lavoro sulla cui cessazione si fondavano le condizioni di accesso al beneficio, non comporta per i datori di lavoro che hanno assunto, la restituzione delle quote fruite fino al momento della reintegra. In questo senso si è pronunciato l'ufficio legislativo del ministero del Lavoro cui l'Anpal si era rivolta per un parere su questa tematica.

Il tutto trae origine dal pacchetto di misure incentivanti (bonus occupazionali e per l'auto-imprenditorialità, assegno di ricollocazione e interventi di politica attiva) previste lo scorso anno per favorire la ricollocazione dei lavoratori della sede romana di Almaviva Contact spa.

Molti lavoratori, che avendo perso l'occupazione sono stati interessati dal piano di recupero e, quindi, assunti da altra impresa, hanno adito il giudice ordinario, contestando la legittimità del licenziamento loro intimato. In alcuni casi la giurisprudenza di merito ha dato loro ragione e la conseguente sentenza ha disposto il reintegro degli interessati nel precedente posto di lavoro. Venute meno le condizioni che avevano consentito il riconoscimento degli incentivi, le imprese che ne avevano beneficiato hanno chiesto all'Anpal di pronunciarsi in merito.

Il parere fornito dall'ufficio legislativo del ministero del Lavoro, peraltro assolutamente condivisibile in quanto fondato sul principio del “legittimo affidamento”, assume rilievo e appare assurgere, quindi, a criterio generale applicabile a tutte le situazioni analoghe. Sulla base di quanto affermato dall'Agenzia per le politiche attive del lavoro, i diritti delle aziende che decidono di aderire ai progetti di ricollocazione di Anpal e assumere “lavoratori svantaggiati”, ne escono rafforzati. Si tratta di un ulteriore tassello che completa il puzzle di ricollocazione di lavoratori provenienti da imprese a forte impatto sociale e rilevanza economica strategica.

Anche se la nota ministeriale scaturisce dalle vicende che interessano Almaviva, come specificato dall'Anpal, occorre valutare se i principi nella stessa contenuti possano trovare applicazione anche in altre situazioni similari che si collocano al di fuori del contesto specifico. Nel documento inoltre si afferma che, nell'ipotesi in cui il lavoratore rinunci alla reintegra presso il precedente di lavoro e continui il rapporto con l'azienda che lo ha successivamente assunto, quest'ultima possa continuare a beneficiare degli incentivi per la restante durata normativamente prevista.

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