Previdenza

Formazione per la sicurezza: sinergia Inail-consulenti

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di Mauro Pizzin

L’Inail e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro hanno siglato un protocollo di intesa triennale per lo sviluppo di attività formative, informative e divulgative in materia di sicurezza sul lavoro.

L’iniziativa è stata presentata nell’ambito del Forum sicurezza organizzato ieri dai professionisti e in cui sono stati anche presentati i risultati di un’indagine della Fondazione studi intitolata “Salute e sicurezza sul lavoro nella pandemia: nuovi rischi e prospettive di evoluzione dei modelli di gestione”, da cui è emerso che il massiccio ricorso al lavoro agile per la pandemia nel 2020, se da un lato ha ridotto del 38,3% le morti nel tragitto casa-lavoro, ridimensionando i numeri degli infortuni in itinere, dall’altro ha fatto emergere problemi di salute legati alle postazioni di lavoro.

I contenuti dell’accordo
Il protocollo impegna le parti nello sviluppo di attività formative e informative per favorire la diffusione della salute e sicurezza dei lavoratori e la realizzazione di attività congiunte per ridurre gli eventi infortunistici e delle malattie professionali. La sinergia tra i due enti intende fornire risposte integrate e di qualità ai bisogni di salute e sicurezza sul lavoro con particolare riferimento alle Pmi, dove la gestione è spesso carente e i lavoratori sono esposti a maggiori rischi. La posta in gioco, del resto, è elevata non solo sul fronte della salute, ma anche su quello finanziario, se solo si pensa – ha sottolineato l’ex ministro del Lavoro e oggi consigliere di amministrazione dell’Inail, Cesare Damiano, che «l’Italia ogni anno spende 3 punti di Pil per i costi collegati agli infortuni, alle inabilità professionali permanenti e ai risarcimenti per i parenti dei lavoratori deceduti».

Composto da 15 articoli, il protocollo impegna le parti all’organizzazione congiunta di eventi e campagne finalizzate a promuovere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro, ad attività di informazione rivolta ai consulenti del lavoro per veicolare risultati e prodotto delle sinergie che saranno espresse nell’ambito del protocollo stesso, a iniziative formative nel campo della prevenzione per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, alla promozione di progetti e iniziative, sia a livello centrale, sia territoriale, finalizzati allo sviluppo di una rete di diffusione e condivisione delle conoscenze tecnico-scientifiche collegate al sistema di prevenzione infortuni, nonché a studi e analisi di problematiche tecnico-normative concernenti i campi di applicazione del Testo unico sulla sicurezza.

«Siamo molto soddisfatti di collaborare con l’Istituto su una tematica che specie nell’attuale contesto dell’emergenza Covid anche alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca è diventata una priorità assoluta in ogni contesto aziendale», ha sottolineato la presidente dei consulenti del lavoro, Marina Calderone. Per il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, «il protocollo siglato con il consiglio nazionale dell’ordine costituisce un ulteriore importante tassello per consolidare, attraverso forme di collaborazione improntate a concretezza, l’impegno dell’Istituto per la sensibilizzazione sul tema della prevenzione nei luoghi di lavoro. Occorre dare effettività agli obblighi di sicurezza in un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da frammentarietà e in continua evoluzione. Siamo fermamente convinti – ha aggiunto Bettoni - che la professionalità dei consulenti del lavoro possa rappresentare un rilevante veicolo per la disseminazione della cultura della prevenzione nelle imprese e per promuovere i meccanismi assicurativi a sostegno del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro».

Gli impegni formativi
L’impegno assunto dai consulenti del lavoro sul fronte della prevenzione in materia di sicurezza negli ultimi anni ha portato anche all’implemento di corsi specifici destinati agli iscritti e che ha visto coinvolti il Consiglio nazionale, la Fondazione studi e l’Enpacl. «Finanziamo questi corsi prima di tutto per una responsabilità sociale ed etica – ha chiarito il presidente dell’ente di previdenza dei professionisti, Alessandro Visparelli – ma anche per sensibilizzare i consulenti in modo che possano svolgere questa attività in maniera professionale. Molti giovani – ha spiegato ancora il numero uno dell’Enpacl - si sono avviati alla professione specializzandosi proprio sul tema sicurezza, ragion per cui intendiamo implementare anche questo tipo di attività alla luce di un mercato del lavoro sempre più difficile».

Il ruolo che possono svolgere i consulenti del lavoro in una materia così delicata è stato sottolineato anche dalla Calderone, secondo cui, «a quasi 13 anni dall’emanazione del Testo unico, quella sulla sicurezza è una tematica molto ampia e specialistica e richiede il supporto di esperti del settore, come i consulenti, per riuscire a portare a termine gli adempimenti necessari, soprattutto nelle realtà aziendali piccole e piccolissime: lo si è visto in questo periodo di Covid, dove per potere operare c’è stato bisogno del consulente che ha dovuto cucire un abito per ogni azienda».

Il protocollo d'Intesa Inail-Consiglio nazionale consulenti del lavoro

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