Voucher e appalti, si volta pagina
Cancellati i
Alla Camera come al Senato la maggioranza ha respinto tutte le richieste di modifica al testo approvato dal governo con l’obiettivo di evitare lo svolgimento del referendum su voucher e appalti indetto dalla Cgil per il 28 maggio. Sarà la Corte di cassazione a decidere se dopo l’intervento legislativo sono venute meno le ragioni del referendum. «Essendo il testo corrispondente al quesito referendario» secondo la leader della Cgil, Susanna Camusso, la consultazione non si farà.
Sono abrogati tre articoli del decreto attuativo del Jobs act sui voucher, prevedendo un periodo transitorio: i buoni lavoro già richiesti fino al 17 marzo (entrata in vigore del Dl), saranno utilizzabili fino al 31 dicembre 2017. Il Dl ha anche cancellato la preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore nelle controversie sui crediti di lavoro, ripristinando la piena responsabilità solidale nella catena degli appalti, senza la possibilità per le parti di derogare con la contrattazione collettiva.
Il governo sta studiando come intervenire sulle due materie, probabilmente con un Ddl. Per le famiglie si pensa di introdurre buoni lavoro e per la contribuzione, rispetto al 13% dei voucher si potrebbe prendere come riferimento l’aliquota del lavoro autonomo (25%) o del lavoro dipendente (33%). Per le imprese si potrebbero eliminare i vincoli all’utilizzo del lavoro intermittente (limite fino a 25 anni e da 55 in su), mentre per gli artigiani e le Pmi imprese si sta ragionando di una procedura semplificata sul modello della comunicazione telematica dei voucher.
Un Ddl per disciplinare il