Rapporti di lavoro

Contributi da bilanciare, non troppo vecchi

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Tra le non poche normative ancora in attesa di regolamentazione da parte dell’Inps si annoverano le ferie solidali. La previsione, vigente da oltre 3 anni, ha ricadute contributive ma, a oggi, aziende e intermediari sono ancora privi di istruzioni da parte dell’istituto di previdenza.

Le ripercussioni sull’assetto contributivo sono almeno di due tipi. Una di queste si manifesta ogni qualvolta un lavoratore decida, nel rispetto delle condizioni dettate dalla norma di riferimento, di regalare ferie o riposi a un collega: si tratta della loro quantificazione ai fini retributivi e conseguentemente contributivi. Nel momento in cui le ferie cedute vengono fruite dal beneficiario, la loro valorizzazione deve necessariamente avvenire sulla base della retribuzione che il fruitore riceve mentre, se tali giorni di riposo, fossero stati goduti da chi li ha maturati, la base di calcolo sarebbe stata parametrata in base al valore retributivo del donante. A meno che i due soggetti non abbiano lo stesso livello salariale, la differenza è scontata. Da ciò potrebbe scaturirne un minor o un maggior versamento di contributi.

Altra conseguenza attiene alla cessione delle ferie che il lavoratore cedente ha nel suo carniere da diverso tempo e su cui l’azienda ha già versato i relativi contributi. In tal caso si pone il problema del recupero delle quote di contribuzione che l’Inps ha incamerato in precedenza.

Forse è proprio la mancanza delle istruzioni Inps che ha indotto alcune parti a diffondere regole contrattuali che ponessero rimedio alla lacuna. È il caso, per esempio, del Ccnl dei metalmeccanici che, regolamentando la banca delle ferie e dei permessi annui retribuiti solidali, ha previsto di poter cedere solo le ferie e i permessi retribuiti accantonati ma su cui non sia stata già versata la contribuzione previdenziale.

Nell’intesa, inoltre, le parti hanno ideato un meccanismo tendente ad azzerare le differenze di valorizzazione di quanto ceduto a titolo solidale: le quote orarie di ferie aggiuntive e di permessi cedute e confluite nella banca solidale vengono valorizzate sulla base della retribuzione vantata dal lavoratore cedente. L’ammontare corrispondente viene diviso per la retribuzione oraria del lavoratore che effettivamente ne fruisce. Così facendo si può identificare il numero di ore oggetto della cessione di cui potrà godere il beneficiario.

Stante il profondo senso sociale e solidale dell’operazione, è auspicabile che il quadro normativo sia completato con le istruzioni da parte dell’Inps.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©