ApprofondimentoContenzioso

L’adibizione definitiva a lavoro agile da parte del giudice come indice di accomodamento ragionevole

di Pasquale Dui e Luigi Antonio Beccaria

N. 3

guida-al-lavoro

Un lavoratore disabile chiedeva di essere adibito ad una modalità di lavoro conciliabile con la sua disabilità e il giudice verificata la compatibilità delle mansioni svolte dal lavoratore con disabilità anche in modalità "full remote", nonché verificato l'obbligo gravante sul datore di lavoro di adottare accomodamenti per evitare disparità di trattamento, valutati i principi europei e le recenti pronunce di legittimità, statuiva che la modalità di espletazione della prestazione integralmente in forma agile potesse concretizzare, iure, un'ipotesi di ragionevole accomodamento

Massima

  • Giudizio antidiscriminatorio – onere probatorio – criteri di riparto – regime speciale ex art. 4, d.lgs. 216/2003 – ricorrente – agevolazione del regime probatorio – sussiste

    Nei giudizi antidiscriminatori, i criteri di riparto dell'onere probatorio non seguono i canoni ordinari di cui all'art. 2729 c.c., bensì quelli speciali di cui all'art. 4 del D.Lgs. 216 del 2003, che non stabiliscono un'inversione dell'onere probatorio, ma solo un'agevolazione del regime probatorio in favore del ricorrente; per effetto dell'attenuazione del regime probatorio ordinario introdotta a seguito del recepimento delle direttive n. 2000/78/CE , n. 2006/54/CE e n. 2000/43/CE, così come interpretate dalla CGUE, incombe sul lavoratore l'onere di allegare e dimostrare il fattore di rischio e il trattamento che assume come meno favorevole rispetto a quello riservato a soggetti in condizioni analoghe, deducendo al contempo una correlazione significativa tra questi elementi, mentre il datore di lavoro deve dedurre e provare circostanze inequivoche, idonee ad escludere, per precisione, gravità e concordanza di significato, la natura discriminatoria della misura litigiosa

Riepilogo dei fatti di causa e della vicenda di merito

La Corte d'Appello di Napoli, in accoglimento della domanda proposta da un lavoratore e riformando la pronuncia del Tribunale di Nola, competente quale giudice di prime cure, ordinava alla società datrice di lavoro di assegnare il lavoratore appellante alla sede sita nel Comune in cui era residente, affinché potesse svolgere, "da remoto o in regime di lavoro agile", le mansioni impiegatizie cui era adibito ab origine sin dall'assunzione, risalente al 1997, e sino a quel momento svolte presso altra...

  • [1] Sul punto, si vedano Cass. n. 1/2020 e 6497/2021

  • [2] Secondo l'insegnamento di Cass. n. 5048/2024

  • [3] Cfr. Cass. n. 6497/2021 cit., n. 9870/2022