Welfare

Agevolabili anche le utenze luce e gas domestiche

Quelle oggetto di rimborso in esenzione dovranno riguardare immobili a uso abitativo posseduti dal lavoratore, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che abbiano o meno stabilito lì la residenza o il domicilio

di Cristian Valsiglio

Per l’anno 2022, la soglia di esenzione dei fringe benefit prevista dal comma 3 dell’articolo 51 del Tuir è pari a 3.000 euro. La disposizione prevede che i beni e servizi assegnati ai dipendenti siano considerati fiscalmente utili secondo il loro «valore normale». Per le aziende produttrici del bene concesso ai dipendenti, il valore fiscale di riferimento è il prezzo mediamente praticato al grossista. Alcuni beni, pur rientrando nell’ambito di applicazione del comma 3, sono quantificati secondo un valore convenzionale (ad esempio, auto a uso promiscuo e prestiti). Tutti i predetti beni rientrano nella quantificazione della soglia di 3.000 euro, superata la quale l’intero importo sarà tassato.

Possono essere agevolati i voucher (buono spesa e buono carburante, quest’ultimo considerando anche l’ulteriore soglia autonoma di 200 euro), le polizze extraprofessionali, i check up medici, ma anche, per espressa indicazione del Dl 115 per il solo anno 2022, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento, effettivamente sostenuto dal lavoratore, dal coniuge o dai familiari di cui all’articolo 12 del Tuir, delle utenze domestiche, del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Come precisato dalle Entrate (circolare 35/2022), le utenze domestiche oggetto di rimborso in esenzione dovranno riguardare immobili a uso abitativo posseduti dal lavoratore, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. Sono agevolabili sia le utenze per uso domestico ripartite fra i condomini sia quelle intestate al locatore ove nel contratto di locazione sia prevista una forma di addebito analitico a carico del lavoratore locatario.

Ai fini del rimborso esentasse, il datore di lavoro potrà alternativamente acquisire e conservare la documentazione giustificatrice della somma rimborsata o richiedere una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con la quale il lavoratore attesterà di essere in possesso della documentazione comprovante la tipologia di spesa. In ogni caso il lavoratore dovrà dichiarare che le fatture non sono già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, anche presso altri datori di lavoro.

Entro il 12 gennaio 2023, i datori di lavoro potranno erogare somme per utenze domestiche anche relative a fatture che saranno emesse nel 2023 purché riferibili a consumi effettuati nel 2022 ovvero mettere a disposizione dei lavoratori voucher a prescindere dal fatto che il servizio venga fruito in un momento successivo. In occasione del conguaglio fiscale di fine anno, il datore di lavoro dovrà verificare il mancato superamento della soglia di 3.000 euro dei dipendenti che nel corso dell’anno hanno subito il prelievo fiscale sul bene utilizzato (ad esempio auto ad uso promiscuo), provvedendo in molti casi a restituire le imposte.

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