Agevolazioni contributive destinate al Coni, da gennaio 2018 non più validi i vecchi codici
Dal gennaio 2018 sono decadute le agevolazioni contributive previste dalla legge finanziaria per il 2001 a favore del Coni per potenziarne la attività sportiva e, pertanto, dalla medesima data vengono meno i relativi codici contribuzione da utilizzare nei flussi uniemens: lo ricorda l'Inps nel messaggio 3 giugno 2019, numero 2101.
La decadenza di tali agevolazioni è l'effetto della approvazione della legge di bilancio per il 2018, che al comma 370 dell'unico articolo aveva previsto la destinazione dei residui fondi stanziati dalla vecchia legge finanziaria a nuove misure agevolative per promuovere lo sport sociale e giovanile.
Le vecchie agevolazioni consistevano in uno sgravio contributivo in forma capitaria pari a un milione di lire, nonché un credito di imposta pari al 30% del reddito di lavoro dipendente corrisposto, con un limite massimo di lire dieci milioni per dipendente.
Agevolabili erano i giovani calciatori di età compresa tra i 14 e i 19 anni compiuti, definiti "giovani di serie" ai sensi del regolamento Figc, militanti nei campionati nazionali di serie C1 e C2. Era inoltre previsto per ogni preparatore atletico una riduzione del 3% sul totale dei contributi dovuti alle gestioni previdenziali di competenza.
Le nuove agevolazioni previste dalla legge di bilancio per il 2018 (legge 205/2017), mirate anch'esse alla promozione e all'addestramento di giovani calciatori di età compresa tra i 14 e i 19 anni compiuti, consistono in un contributo annuo in forma capitaria pari a 5.000 euro e in un contributo annuo pari al 50% della retribuzione minima pattuita tra le associazioni di categoria per ogni giovane di serie in addestramento tecnico e ogni giovane professionista di età inferiore a 21 anni. È inoltre previsto un contributo annuo pari al 30% dei contributi dovuti alle gestioni previdenziali di competenza per ogni preparatore atletico.
Da notare che il contributo è erogabile, nel limite di 1 milione di euro all'anno, alle società appartenenti alla Lega Calcio Professionistico che ne facciano richiesta.
Nello stesso messaggio l'Istituto previdenziale ricorda che, sul piano operativo, il riconoscimento delle agevolazioni presuppone un'attività istruttoria finalizzata all'accertamento dei requisiti di legge svolta dalla Lega Pro, le cui risultanze sono sottoposte al vaglio della Figc che, entro trenta giorni, ne comunica l'esito alla stessa Lega Pro e al Coni. In caso di esito positivo, la Lega Pro richiede le somme dovute al Coni, che le eroga per il tramite di Coni Servizi Spa. I dettagli applicativi delle nuove agevolazioni sono contenuti nel Dpcm 24 aprile 2018.