Welfare

Agricoltura, recupero dei contributi su fringe benefit del 2022 tramite cassetto previdenziale

Inps ha fornito istruzioni anche per assoggettare a contribuzione eventuali importi oltre i 3mila euro o 200 euro in caso di bonus carburante

di Cristian Valsiglio

L'Inps, con il messaggio 1563/2023, ha illustrato ai datori di lavoro del settore agricolo la modalità di gestione contributiva della quota di fringe benefit e/o bonus carburante relativa all'anno 2022. Le operazioni possono generare un debito o un credito per il datore di lavoro.

Nel caso in cui sia necessario assoggettare a contribuzione la quota di retribuzione imponibile precedentemente omessa, in quanto anche a seguito di cumulo con quanto erogato dal precedente datore di lavoro i fringe benefit e/o il bonus carburante siano risultati rispettivamente superiori a 3.000 euro o a 200 euro, i datori di lavoro dovranno inviare un flusso PosAgri di variazione in aumento della retribuzione imponibile del mese di competenza, con l'indicazione dell'importo dei fringe benefit e/o del bonus carburante dagli stessi corrisposto nel periodo d'imposta 2022, indicando tale incremento dell'imponibile con Tipo Retribuzione "W". Il datore di lavoro provvederà altresì a recuperare al dipendente la differenza dell'importo della quota del contributo a carico dello stesso non trattenuta nel corso dell'anno e che sarà versata all'Inps.

Viceversa, nel caso in cui occorra effettuare il recupero della quota di fringe benefit e/o di bonus carburante precedentemente assoggettata a contribuzione nel corso dell'anno 2022, il datore di lavoro potrà recuperare la contribuzione versata in eccedenza mediante la presentazione, alle strutture territoriali competenti, di un'istanza di rettifica tramite l'apposita funzionalità disponibile all'interno della comunicazione bidirezionale presente nel cassetto previdenziale per le aziende agricole, avendo cura di compilare il modello "07FB".
Questa istanza, che dovrà essere presentata entro e non oltre il 31 maggio, dovrà contenere l'importo della retribuzione da non considerare imponibile previdenziale per ogni codice fiscale dei lavoratori interessati. I datori di lavoro dovranno conseguentemente restituire ai dipendenti la quota di contribuzione recuperata di loro pertinenza. L'importo della rettifica in diminuzione sarà acquisito dalle strutture territoriali con la procedura "movimenti contabili" e genererà un credito che potrà essere compensato con i debiti contributivi maturati successivamente o potrà, in caso di datore di lavoro cessato, essere richiesto a rimborso.

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