Alla ex Ideal Standard non più sanitari da bagno ma sampietrini hi tech, in gres
Chi pensava fosse un salto nel buio, sta cominciando a ricredersi. Il 1° marzo 2018 l’imprenditore laziale Francesco Borgomeo ha rilevato l’ex stabilimento Ideal Standard di Roccasecca (Frosinone) e tutti i 280 addetti, salvando un grande complesso industriale abbandonato in tutta fretta dalla multinazionale americana. Lo ha fatto con l’aiuto delle istituzioni (Governo, Regione Lazio, Invitalia) e con la promessa di riqualificare la fabbrica e riconvertire gli addetti, “protetti” per 24 mesi dalla cassa integrazione per ristrutturazione aziendale.
Il 1° marzo prossimo lo stabilimento ex Ideal Standard ricomincerà a produrre: non più sanitari da bagno, ma sampietrini innovativi, che non esistono sul mercato, fatti in gres porcellanato anziché in pietra. E il 20% dell’impasto ceramico arriverà dalle ceneri prodotte dal vicino termovalorizzatore di Acea che brucia rifiuti urbani. Un progetto di economia circolare, finanziato anche da fondi d’investimento americani e italiani, che si fonda su una singolare riconversione dei lavoratori.
«Ho usato l’altra mia fabbrica, la Saxa Gres di Anagni che si trova a 35 chilometri di distanza e produce lastre in gres porcellanato per pavimentazioni da esterno, come se fosse una scuola di formazione – spiega Borgomeo -. In questi mesi una settantina di dipendenti di Roccasecca è andata ad Anagni a fare formazione e affiancamento: hanno imparato a usare presse, forni ceramici per produzioni non sanitarie, tecnologie che troveranno anche nella loro fabbrica. Tra poche settimane questi operai torneranno nell’ex Ideal Standard e usciranno dalla cassa integrazione, perché a un anno di distanza dalla chiusura lo stabilimento riprende a produrre».
Si è trattato dunque di una formazione fatta sul campo, senza contributi pubblici («non c’era neppure il tempo di progettare un corso») e col supporto fondamentale della Saxa Gres, anch’essa frutto di una riconversione produttiva (prima era la Marazzi Sud).
Già nei prossimi giorni, il 10 febbraio, a Roccasecca sarà riacceso il primo forno, l’unico ex Ideal Standard che è stato mantenuto e ristrutturato spendendo 1 milione di euro. «Per il resto abbiamo comprato nuovi macchinari – spiega Borgomeo – e investito già 10 milioni di euro di tasca nostra. Ora aspettiamo i 19 milioni di prestito a tasso agevolato che saranno erogati da Invitalia». Nel complesso l’operazione di rilancio concordata col Governo prevede un investimento di 30 milioni di euro.
A un anno esatto dall’avvio del progetto, che ha portato alla creazione della new company Saxa Grestone controllata al 100% da Saxa Gres, i primi 70 operai torneranno dunque a lavorare nella fabbrica di Roccasecca. Altrettanti cominceranno il percorso di riconversione nella fabbrica di Anagni, in modo da essere pronti per l’estate prossima quando a Roccasecca arriveranno un nuovo forno e una linea produttiva per fare, accanto ai sampietrini, lastre per pavimentazioni da esterno in gres porcellanato-effetto pietra alte 5 centimetri, destinate ai marciapiedi. Nel secondo semestre 2020, promette Borgomeo, l’ex Ideal Standard sarà a regime, con tutti i 280 lavoratori reimpiegati.
Il fatto che questi lavoratori conoscessero già i materiali ceramici e le tecniche di cottura sta aiutando il processo di riconversione. Ma le resistenze al cambiamento ci sono comunque state. «La resistenza al cambiamento è normale – spiega Borgomeo - ma in questo progetto hanno aiutato due elementi: aver fatto esperienza in una multinazionale ha portato i lavoratori ad avere una profonda cultura d’impresa, una cultura della sicurezza (e infatti abbiamo pochissimi incidenti sul lavoro) e della programmazione, una forma mentis che si applica a qualunque processo produttivo. Il secondo elemento è il contesto socio-economico, che in quest’area è di forte criticità: trovare un’occupazione è difficile, per questo c’è attaccamento al lavoro, questo progetto è un grande collante che ha permesso di superare le resistenze». L’ultimo elemento, meno rilevabile dalle statistiche, è il fatto che Borgomeo è un grande motivatore, che ha coinvolto con entusiasmo dipendenti e sindacati, che crede alle potenzialità dell’economia circolare e punta sui prodotti innovativi fatti con componenti di recupero per stimolare e conquistare il mercato (soprattutto all’estero). «Bisogna valorizzare i rifiuti per far ripartire la manifattura italiana – dice – e l’unico modo è fare innovazione di processo e di prodotto come a Roccasecca».