Contrattazione

Ania, intesa con i sindacati sul protocollo per la sicurezza

di Cristina Casadei

Premesso che le assicurazioni sono il settore dove storicamente ci sono le esperienze più avanzate di smart working, il nuovo protocollo sulla salute e sicurezza, siglato da Ania e dai sindacati (Fisac Cgil, First Cisl, Uilca, Fna e Snfia), prevede ancora «il ricorso al lavoro agile più possibile». Le assicurazioni non allentano le misure straordinarie imposte dalla pandemia e richiamano esplicitamente il tema delle vaccinazioni, su cui Ania si attiverà presso il Commissario straordinario per estendere la campagna vaccinale in azienda anche agli assicurativi.

Il documento conferma che nel settore viene valorizzata la centralità della protezione della salute, testimoniata dalle diverse intese raggiunte in questi mesi, dal primo protocollo sicurezza, all’accordo quadro per il fondo di solidarietà parte ordinaria, al protocollo sul lavoro agile, che confermano il livello e la qualità delle relazioni sindacali delle assicurazioni. Un buon viatico per affrontare anche il rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Entrando in qualche dettaglio organizzativo, il documento siglato prevede di ridurre le presenze nelle sedi, di ricorrere a tutti gli istituti contrattuali, come banca ore, permessi retribuiti, congedi, e di utilizzare l’istituto delle ferie salvaguardando, per quanto possibile, la dotazione di ferie dell’anno in corso, oltre alle misure introdotte dai provvedimenti di natura emergenziale, compreso il ricorso all’assegno ordinario del Fondo Intersettoriale di Solidarietà Ania. Nei casi in cui la presenza sia necessaria il protocollo prevede un piano di turnazione dei dipendenti per diminuire al massimo i contatti, cercando sempre di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili. Le parti hanno previsto di ridefinire, coerentemente con gli integrativi e con il contratto nazionale di lavoro, l’articolazione dell’attività lavorativa con orari differenziati. E poi ancora di garantire il distanziamento sociale anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, usando spazi di uffici inutilizzati o di sale riunioni o riposizionando le postazioni, adeguatamente distanziate. La formazione e le riunioni continueranno, ma sempre a distanza. Con alcune eccezioni: sono infatti consentiti in presenza i corsi su salute e sicurezza e protezione civile e quelli individuali, oltre all’attività nell’ambito di tirocini e stage.

Le parti hanno inoltre condiviso che l’assenza dal lavoro dei lavoratori fragili per via del contagio è equiparata al ricovero ospedaliero e non è computabile ai fini del periodo di comporto. Per il rientro in azienda, le lavoratrici e i lavoratori positivi oltre il 21° giorno, saranno riammessi solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico in strutture accreditate dal servizio sanitario nazionale. Nel caso in cui non fosse possibile effettuare i test in competenti strutture sanitarie locali, è l’azienda che si impegna a sostenere il costo dei successivi esami fino al risultato negativo, necessario per il rientro in azienda.

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