Assegno unico universale a 5,4 milioni di famiglie, spesi 16 miliardi
In media ogni nucleo ha ricevuto 260 euro, una copertura all’88% dei figli
A febbraio, praticamente ad un anno dalla sua introduzione, l’assegno unico universale ha raggiunto una platea di oltre 5,4 milioni di famiglie, ciascun nucleo ha ricevuto un importo medio mensile di 260 euro. In media ogni famiglia beneficiaria è composta di 1,6 figli per complessivi 8,6 milioni di figli che hanno avuto il sostegno economico.
Da marzo 2022 le risorse spese ammontano a 16 miliardi, il 51,6% dei nuclei è composto da un figlio e il 39,6% da 2 figli, l’importo riconosciuto oscilla tra 146 euro medi mensili erogati ai nuclei con un figlio a 1.816 euro per sei figli e più. Sono numeri resi noti ieri in un seminario organizzato dall’Inps che ha anche misurato il grado di adesione: nel 2022 hanno percepito almeno una mensilità dell’assegno unico universale 9,65 milioni di figli (considerando anche l’assegno come integrazione al reddito di cittadinanza) che rispetto ad una popolazione residente fino a 20 anni composta da 10,92 milioni di individui equivale ad un takeup generale dell’88%. È possibile che i timori dei controlli abbiano spinto una parte delle famiglie a non presentare la richiesta. L’interesse è più elevato per le famiglie con figli piccoli e molto più contenuto per quelle con figli più grandi, la richiesta maggiore arriva dal Sud (Crotone è la città con la più alta adesione al 96%) e ciò non dipende da una diversa distribuzione in termini di età media dei figli, ma è legato alle condizioni economiche: laddove sono migliori c’è minor interesse per il sostegno. L’adesione, inoltre, è minore tra gli stranieri (Prato è la città con meno beneficiari). Il 17% dei nuclei percettori non ha presentato l’Isee.
Come è noto la Commissione Ue ha avviato una procedura di infrazione contro il requisito della residenza biennale necessaria per ottenere l’Assegno, ritenendolo discriminatorio e in contrasto con i regolamenti europei. In un messaggio la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella ha detto che «l’assegno unico è uno strumento importante che condividiamo nel metodo e nel merito, che continueremo a migliorare e difenderemo dalla procedura di infrazione europea», parte di «una strategia più ampia che investe anche il piano fiscale e la conciliazione tra famiglia e lavoro, su cui coinvolgere aziende, enti locali, parti sociali, non profit».
Con riferimento agli interventi allo studio del governo, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha detto che «bisogna pensare a strumenti combinati: detassazione, assegno unico, servizi. I dati ci mostrano che dove i tassi di natalità sono alti anche l’occupazione femminile è alta. Dobbiamo combinare politiche di fiscalità, servizi e sostegno al reddito», ricordando che «l’assegno unico universale è tra le misure assistenziali più importanti».