Assunzione moglie del socio
Nella giurisprudenza e nella prassi è prevalente la posizione secondo cui la prestazione resa dal familiare nell'ambito dell'impresa è gratuita. L'elemento della gratuità può essere superato attraverso la prova dell'esistenza del vincolo di subordinazione, diverso dal vincolo di solidarietà ed affettività, idoneo a costituire la causa di prestazioni gratuite (ad es., Cass. 16 giugno 2015, n. 12433). L'accertato difetto di convivenza degli interessati può far presumere la esistenza di un rapporto di lavoro subordinato (v. circolare Inps 179/1989), ma, in caso di contestazione, si ha l'obbligo di dimostrare, con prova precisa e rigorosa, tutti gli elementi costitutivi che giustificano la esistenza di un rapporto di lavoro dipendente (ad es. modalità di esecuzione della prestazione, esercizio dei poteri direttivi e disciplinari, l'obbligo di osservare orari predefiniti ec). E’ opportuno notare come la posizione dell'Inps, in materia, sia piuttosto rigorosa al riguardo (nel senso della esclusione del rapporto di lavoro subordinato), soprattutto nei rapporti instaurati nell'ambito delle imprese individuali, le società di persone (inclusa la sas citata nel quesito) e le attività non rientranti nel concetto di impresa (es.: studi professionali). Nelle società di capitali (inclusa la srl a socio unico) la dimostrazione del rapporto di lavoro subordinato tra familiari è più semplice dal momento che esiste distinzione tra la personalità giuridica della società e quella dei soci e delle obbligazioni sociali risponde la società e non i singoli soci. Il mutamento giuridico della società ( da sas a srl a socio unico) non determina effetti sulla continuità del rapporto di lavoro.