Rapporti di lavoro

Consulenti del lavoro, i giovani fanno rete

I risultati della ricerca «Giovani e professione: evoluzione e prospettive del consulente del Lavoro», curata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro

di Valeria Uva

Cresce il numero di consulenti del lavoro laureati e tra i giovani è già avvenuto il sorpasso delle donne, arrivate al 51,6 per cento.

Sono due tra i tratti distintivi della ricerca “Giovani e professione: evoluzione e prospettive del consulente del Lavoro”, curata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, con il contributo di Enpacl e della Fondazione Studi della categoria, presentata la scorsa settimana a Roma. Rispetto a dieci anni fa la professione sta mutando pelle: la porta di accesso principale è ormai la laurea e, in particolare, la laurea in economia (posseduta dal 48,6% del campione costituito da 800 giovani iscritti alla Cassa di previdenza).

La femminilizzazione è più marcata rispetto alle fasce senior: 51,6%di donne under 40 rispetto al 46% di quelle sopra i 40 anni.

I giovani, poi, si dimostrano consapevoli della necessità di aggregarsi e fare rete anche con altri professionisti. Quasi sei giovani consulenti su dieci (56,7%) intrattengono già rapporti di collaborazione con altri professionisti e ben il 42% immagina l’esercizio in forma associata con altri colleghi. E in molti puntano su specializzazioni e settori innovativi.

In prima fila si trova il welfare aziendale (41,1%), seguito da politiche attive (38,7%), formazione (33,6%), pianificazione previdenziale (33%), selezione del personale (32,8%) e sicurezza sul lavoro (30,6%).

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