Contrattazione

Contratti, scaduto oltre il 60% rinnovo per la gomma plastica

Intesa sindacale raggiunta in tempi record su un aumento di 153 euro

di Cristina Casadei

Non è passato nemmeno un mese dalla scadenza del loro contratto collettivo nazionale di lavoro - avvenuta lo scorso dicembre - che i 140mila lavoratori delle 5.500 aziende della gomma plastica si sono ritrovati l’accordo di rinnovo. La Federazione di cui fanno parte molte multinazionali, da Pirelli a Michelin, Prysmian e Bridgestone ha infatti raggiunto un’ipotesi di intesa con Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil che assicurerà ai lavoratori un aumento dell’8% sul trattamento economico minimo (Tem) e del 9% circa su quello complessivo (Tec). Tradotto in euro questo vuol dire che sul Tem arriverannoo 153 euro, mentre sul Tec 167, per un montante salariale totale che i sindacati calcolano in 4.019 euro.

Aumento e sanità integrativa

L’intesa prevede che l’aumento di 153 euro per il livello medio (categoria F) sia corrisposto in tre tranche: la più consistente, di 61 euro arriverà subito, dal primo gennaio 2023. Poi 45 euro arriveranno dal primo gennaio del 2024 e i rimanenti 47 euro dal primo aprile del 2025. L’aumento sui minimi si arricchisce di un’importante decisione sul fronte del welfare contrattuale. Le aziende hanno infatti deciso che a partire dal 1° gennaio del 2024 verrà riconosciuta l’iscrizione al fondo sanitario di settore per tutti i lavoratori interamente a carico delle aziende. Chi vorrà contribuire con una quota aggiuntiva potrà farlo e accedere così a un piano sanitario più completo. «Siamo soddisfatti - spiega per la Federazione gomma plastica il vicepresidente Ernesto Marzano - perchè è stato raggiunta un’intesa equilibrata sia dal punto di vista economico che normativo con importanti innovazioni, come, ad esempio, il rilevante investimento da parte delle aziende a favore del welfare con il conseguente potenziamento del fondo negoziale sanitario, il Fasg&p, che già esiste ma che verrà dotato adesso di una consistenza molto superiore, perché tutti i lavoratori saranno iscritti, a carico dell’azienda, con la possibilità di integrare con un importo volontario per avere delle prestazioni integrative aggiuntive. Il nostro obiettivo era offrire ai nostri lavoratori più valore in un contesto di costo della vita sempre più sfidante».

La parte normativa

L’intesa «è stata raggiunta su una bozza di ipotesi di accordo dove tutti gli elementi economici sono stati definiti, ma su alcuni istituti della parte normativa dobbiamo fare alcune sistematizzazioni e limature», precisa il direttore generale della Federazione gomma plastica Federico Barilli. Nelle trattative per il rinnovo che è stato chiuso in tempi record le parti hanno deciso di migliorare gli aspetti che riguardano le relazioni industriali e la filiera, così come alcuni istituti legati alla sfera privata e familiare dei lavoratori, con il recepimento, fra l’altro, dell’accordo quadro interconfederale sul lavoro agile. Sulla salute e sicurezza sono stati recepiti l’accordo interconfederale e la norma di legge sugli accomodamenti ragionevoli.

Fragilità e genitorialità

Sui diritti questo contratto ha posto l’accento su due temi e cioè la fragilità e la genitorialità. Nel primo caso è stato previsto lo scorporo dal comporto dei giorni di assenza per le terapie salvavita e la comunicazione relativa al periodo complessivo di conservazione del posto di lavoro al lavoratore che ne farà richiesta, oltre alla definizione delle linee guida per promuovere l’istituto delle ferie solidali. Ne secondo caso, invece, sono stati riconosciuti un ulteriore giorno aggiuntivo di permesso annuo, in caso di malattia del minore di età tra i 3 e i 10 anni, la frazionabilità del congedo parentale, la maturazione intera della Rol per le assenza retribuite dei 10 giorni alla nascita del figlio e per l’uso dei permessi mensili della legge 104 e il riconoscimento di tante giornate retribuite quante sono quelle necessarie per accertamenti, prelievo e convalescenza per i donatori di midollo osseo.

Gli altri contratti

Rinnovato il contratto della gomma plastica adesso mancano all’appello un lungo elenco di accordi scaduti o in scadenza. Il dato complessivo, come spiegano dal Cnel, dice che a inizio gennaio i contratti del settore privato sono 957 di cui 586, ossia il 61,2% scaduti a fine dicembre del 2022. Se consideriamo anche i contratti pubblici, quelli registratati dalla banca dati del Cnel sono 1.026. Quello che va però considerato, come sottolineano dall’istituto, è che il codice unico e le banche dati Cnel e Inps, hanno evidenziato che i contratti del privato considerati maggiormente rappresentativi sono solo 208, ossia il 22% del totale, e riguardano il 97,1% dei lavoratori, ossia quasi 12,5 milioni di persone.

Se guardiamo al mondo di Confindustria i contratti scaduti nel 2022 sono stati poco più del 10,7% e hanno riguardato circa 600mila addetti: quello della gomma plastica, solo per citarne uno, però, è già stato rinnovato. La chimica farmaceutica, se vogliamo andare indietro di qualche mese, lo ha rinnovato, in anticipo sulla scadenza, all’inizio della scorsa estate. Altri contratti scaduti sono quello delle telecomunicazioni, del legno arredo, del vetro. In tutti i casi il dialogo è aperto.

È nel terziario che si trova il maggior numero di lavoratori con il contratto da rinnovare. Lo scorso dicembre è scaduto, per esempio, quello dei 270mila bancari degli istituti che danno mandato di rappresentanza ad Abi, mentre sono da rinnovare tutti quelli del terziario di mercato che, secondo una stima della Fisascat Cisl, riguardano 5 milioni di lavoratori.

Da poco sono riprese le trattative per i tre milioni di addetti del commercio, dalla distribuzione moderna e organizzata fino al piccolo dettaglio e alle cooperative. Lo scorso dicembre Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e le Associazioni delle cooperative di consumo, hanno siglato con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs un protocollo d’intesa su un importo una tantum di 350 euro e un acconto di 30 euro sull’aumento del rinnovo complessivo che, però, è ancora da fare.

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