Rapporti di lavoro

Contributi ai datori di lavoro domestico per combattere il lavoro nero

Tra le quattro linee operative indicate dal ministero del Lavoro c’è anche introduzione di un bonus parametrato all’Isee familiare

di Manuela Baltolu

Il piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2023-2025, allegato al decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali 221 del 19 dicembre 2022, prevede, oltre all'incremento dei controlli ispettivi e alla riduzione del lavoro irregolare, delle interessanti iniziative riguardanti l'ambito del lavoro domestico.

Dai dati esaminati risulta, infatti, che un quarto del totale del lavoro sommerso riguarda proprio tale comparto (oltre 780mila soggetti irregolari), che comprende l'assistenza diretta e indiretta e i servizi alla persona e alla casa, con la peculiarità relativa allo svolgimento della prestazione lavorativa, che avviene in contesti domiciliari e familiari, in favore di famiglie o di singoli individui che costituiscono i datori di lavoro.

Lo scopo di queste attività non è ovviamente il lucro, come avviene nei contesti aziendali, ma, appunto, il benessere familiare e il sostegno alle persone non autosufficienti.

Il Ministero ribadisce le principali cause di diffusione del sommerso nel lavoro domestico, ovvero la limitatissima azione ispettiva legata alla difficoltà dei controlli nelle abitazioni private, nonché la renitenza dei lavoratori a denunciare la propria situazione di irregolarità, che normalmente avviene solo alla cessazione del rapporto o in presenza di gravi violazioni.

Inoltre, anche la carenza estrema di servizi alle famiglie relativi all'erogazione di prestazioni sociali e assistenziali alimenta il ricorso al lavoro sommerso.

Alla luce di ciò è pertanto necessario intervenire in maniera drastica per dare impulso alla risoluzione di tale problematica, ma la particolarità dello scenario descritto richiede l'adozione di strumenti diversi da quelli normalmente in uso per gli altri settori, oltre a interventi volti alla promozione della legalità dei rapporti differenti dal regime sanzionatorio derivante dal controllo ispettivo.

A tal fine il Ministero ha identificato quattro specifiche linee operative:

1-sviluppo di un portale dedicato all'interno del sito istituzionale Inps, che avrebbe anche la funzione di fornire delle faq relative ai rapporti di lavoro e che potrebbe successivamente essere implementato con una app;

2-utilizzo più mirato dell'indennità di accompagnamento, che attualmente viene erogata al beneficiario senza alcun vincolo di utilizzo, poiché il lavoro domestico risponde anche all'esigenza di assistenza dei beneficiari di tale misura;

3-introduzione di un bonus parametrato all'Isee familiare, volto a coprire parte del costo complessivo del lavoro sostenuto per i lavoratori domestici , Il bonus potrebbe essere erogato mensilmente, opportunamente ridotto per i percettori di assegno di accompagnamento e riservato alle famiglie che non siano state destinatarie di sanzioni per irregolarità contributiva;

4-semplificazione del Libretto Famiglia e promozione dell'acquisto dello stesso attraverso un soggetto pubblico o privato abilitato alla intermediazione, che sia in grado di supportare l'utilizzatore nel processo di selezione;

5-ripristino dei voucher o buoni lavoro.

La semplificazione degli aspetti amministrativi, unita alla razionalizzazione delle attuali indennità economiche, nonché all'introduzione di un ulteriore sostegno monetario alle famiglie, dovrebbero incentivare datori di lavoro e lavoratori verso una gestione legalmente corretta dei rapporti, a tutela di tutte le parti coinvolte.

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