Da quota 100 a opzione donna: partono le domande all’Inps
Via libera alla presentazione delle domande per accedere alla pensione con quota 100, opzione donna, la “nuova” pensione anticipata. Possibile anche presentare la richiesta per la certificazione dei requisiti di accesso all’Ape sociale per chi li matura entro la fine di quest’anno. Alle 19 di ieri erano già pervenute 800 domande per quota 100.
Con i messaggi 395/2019 e 402/2019 pubblicati ieri, l’Inps ha comunicato che i lavoratori interessati e che presentino anche in via prospettica i requisiti richiesti possono già attivarsi per accedere alle nuove vie di pensionamento introdotte dal decreto legge reddito di cittadinanza e pensioni (il 4/2019 entrato in vigore ieri) o per sfruttare la proroga di un anno dell’anticipo pensionistico destinato a persone in situazioni di difficoltà.
Il via libera è arrivato prima ancora della pubblicazione delle circolare applicative del decreto legge che dovrebbero fornire ulteriori indicazioni al riguardo nonchè risolvere alcuni dubbi residui. La domanda può essere presentata direttamente dal cittadino utilizzando il sito internet dell’Inps oppure tramite i patronati o altri soggetti abilitati, nonché tramite il call center dell’istituto di previdenza.
Tutte e tre le pensioni comportano l’applicazione delle finestre, anche se fra loro di diversa durata, tra la maturazione del diritto e la decorrenza della pensione e quindi la domanda potrebbe essere inoltrata anche durante questo periodo di tempo, che in alcuni casi non è trascurabile.
Quota 100, a cui si accede con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, comporta l’applicazione di una finestra di 3 mesi dalla maturazione del diritto dal 2019 per i lavoratori del settore privato, con accesso dal 1° aprile 2019 per chi ha maturato il diritto entro il 2018.
Nel settore pubblico la finestra è di 6 mesi, con primo accesso, in ogni caso dal 1° agosto di quest’anno. I lavoratori del settore scuola, solo per il 2019, devono presentare domanda entro febbraio per andare in pensione nell’autunno di quest’anno.
Per opzione donna i requisiti (35 anni di contributi e 58 di età per le dipendenti, e 59 per le autonome e le “miste”) devono essere stati raggiunti entro la fine del 2018. In questo caso però scatta una finestra di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome. Nel comparto scuola valgono le stesse disposizioni previste per quota 100.
Anche alla pensione anticipata da quest’anno si applica una finestra, che però è di soli 3 mesi. Il requisito per accedervi è di 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) indipendentemente dall’età. A tali requisiti, per effetto del decreto, non si è applicato l’adeguamento alla variazione della speranza di vita, che avrebbe comportato nel biennio 2019-2020 un aumento di cinque mesi rispetto al 2018.
Per l’Ape sociale, la modifica introdotta dal Dl 4/2019 non muta nessuno dei requisiti prescritti dalla legge di bilancio del 2017: almeno 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi, cumulati fra le gestioni Inps, con lo sconto di un anno per ogni figlio per le madri fino a un massimo di due anni.
Oltre al requisito anagrafico e contributivo, la norma prevedeva che i beneficiari rientrassero alternativamente in uno dei 4 stati di bisogno (disoccupati, invalidi oltre il 74%, care-givers, addetti a mansioni gravose).
Il messaggio non fornisce dettagli sul calendario delle finestre per potere presentare la preventiva domanda di certificazione; sulla base della legge 232/2016 e del Dpcm 88/2017 le domande di certificazione dovrebbero essere presentate entro la fine del prossimo marzo o, comunque dietro la condizione che rimangano fondi di finanziamento della misura, fino al 30 novembre 2019.
Le risposte di Inps dovranno pervenire entro la fine di giugno, nel primo caso, o entro la fine dell’anno nel secondo. Dopo la certificazione positiva, gli assicurati potranno presentare domanda di Ape e fruire della prestazione, sempre a condizione che abbiano cessato il rapporto di lavoro.