Di Maio dimezza i navigator Intesa più vicina con le Regioni
Accordo più vicino tra governo e regioni, dopo mesi di braccio di ferro sui navigator. Le aperture emerse ieri nel corso dell’incontro con il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, sono servite ad avvicinare le posizioni. Rispetto ai 6mila navigator iniziali che il governo voleva far assumere da Anpal servizi con contratto di collaborazione biennale, la nuova proposta del ministro Di Maio, è di scendere a circa 3mila (al termine dei due anni, poi, parteciperanno ai concorsi per essere stabilizzati nei centri per l’impiego). In più, le regioni ottengono un coinvolgimento diretto nella selezione (condivisa) e nella gestione operativa di questi “tutor”, che dovranno operare al fianco del personale dei centri per l’impiego (gestiti dalle regioni) per guidare i beneficiari del reddito di cittadinanza verso il reinserimento occupazionale. Spazio inoltre ad apposite convenzioni regionali per indicare come gestire le risorse relative agli altri 3mila navigator, non assunti da Anpal servizi.
Oggi prima nella Conferenza Unificata eppoi nella Stato-Regioni è all’ordine del giorno il parere sul decretone , all’esame delle commissioni Lavoro ed Affari sociali della Camera; e quindi si capirà se ci sarà il via libera definitivo all’intesa tra Stato ed autonomie (anche sui navigator). «Siamo molto più vicini di quanto non fossimo giorni fa», ha dichiarato la coordinatrice degli assessori al Lavoro delle Regioni, Cristina Grieco. Che ha aggiunto: «C’è una mediazione sul riconoscimento del ruolo e delle funzioni degli attori in gioco. Speriamo in una soluzione positiva».
In serata le regioni, in un documento, hanno chiesto a Di Maio un ulteriore passo avanti: «Serve un’accelerazione delle procedure concorsuali - ha sottolineato Claudio Di Berardino, assessore del Lazio -. Per noi, poi, i navigator non sono professionalità sovrapponibili con i lavoratori dei centri per l’impiego. Devono limitarsi ad offrire assistenza tecnica». A sottolineare un «clima costruttivo» con l’esecutivo sul fronte navigator sono stati ieri anche Melania Rizzoli (Lombardia) e il governatore della Liguria, Giovanni Toti.
A Montecitorio, invece, si sono dimezzati gli emendamenti presentati al decretone: le circa 800 proposte iniziali sono scese a 400, tutte segnalati dai gruppi parlamentari. Gli emendamenti di maggioranza sono in tutto 65 (40 Lega, 25 M5S), a cui si aggiungono 99 emendamenti Pd, 95 emendamenti di Fi, 49 di Fdi, 37 di Leu e una quarantina del gruppo Misto. Oggi, salvo sorprese dell’ultima ora, sono attese le prime votazioni.
Passando ai numeri, sono 141.109 le domande del reddito di cittadinanza pervenute a Poste italiane dal 6 marzo a oggi. 120.036 presso gli uffici postali e 21.073 online. Le prime cinque regioni per numero di richieste sono Campania (18.832), Lombardia (18.616), Sicilia (15.994), Lazio (13.367) e Piemonte (13.056).