Dopo la proroga al 2019, continuare la sperimentazione uniemens in agricoltura
«All'articolo 15, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, le parole: “gennaio 2018” sono sostituite dalle seguenti: “gennaio 2019”». Con questo passaggio la legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 (legge 205/2017) ha posticipato di un anno l'invio mensile delle denunce retributive e contributive degli operai agricoli con il sistema uniemens, già in uso per tutti gli altri lavoratori dipendenti, mantenendo in essere l'invio trimestrale del tradizionale sistema Dmag.
È un rinvio che ha creato un qualche sconcerto tra gli addetti ai lavori sia perché è intervenuto a quattro giorni dall'avvio del nuovo sistema, sia perché contraddice una volontà più volte espressa dallo stesso Inps, che ha sempre rappresentato il passaggio dalle denunce trimestrali Dmag a quelle mensili uniemens come uno strumento indispensabile per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura.
Era stato, del resto, il presidente Tito Boeri in audizione in sede di commissioni riunite Lavoro e Agricoltura della Camera dei deputati, sul tema della prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura, ad affermare che «da una parte, bisogna rafforzare la capacità ispettiva, dall'altra, bisogna cambiare le modalità con cui vengono dichiarati i rapporti di lavoro col passaggio al sistema uniemens, l'unico in grado di garantire la trasparenza e la velocità dell'informazione sui rapporti di lavoro».
Anche sul piano più strettamente operativo il passaggio da Dmag a uniemens rappresentava l'occasione per consolidare e stabilizzare i controlli e le modalità espositive dell'intero flusso e in particolare di quelle novità normative (retribuzione teorica, contribuzione figurativa, cassa integrazione) che nel 2017 sono state causa di numerosi errori e di un'intensa e continua attività di correzione: la revisione dei controlli, la documentazione delle specifiche e la disponibilità del software di controllo, che il passaggio a uniemens comportava, erano garanzia di una riduzione drastica degli errori e di una maggiore qualità dei flussi con conseguenti benefici per aziende, intermediari e Inps stessa.
È partendo da questi presupposti che Assosoftware ha collaborato con Inps nel corso di tutto il 2017 per mettere a punto le specifiche tecniche e per garantire la fattibilità del progetto e il rispetto dei tempi di realizzazione. Ciò ha richiesto pianificazione e investimenti, attività di sviluppo e test, finalizzati sempre a fornire il migliore servizio a chi poi è chiamato a operare direttamente.
Nell'anno appena trascorso, Inps e software house, ognuno per i sistemi di propria competenza, hanno realizzato le nuove funzioni e le nuove procedure che ora dovranno essere congelate fino al 2019. È chiaro, però, che anche nel corso di questo 2018 interverranno novità normative, adeguamenti procedurali e innovazioni tecniche che a questo punto dovranno essere recepite sia nei programmi Dmag attualmente in uso, sia nel sistema uniemens che andrà in esercizio da gennaio 2019. Ciò comporterà o una doppia attività di manutenzione, ovvero l'abbandono temporaneo delle nuove procedure e una loro ripresa in carico a ridosso della scadenza: in entrambi i casi determinando uno spreco di risorse e di energie che avrebbero potuto essere più proficuamente utilizzate per completare e migliorare il sistema.
Esiste forse una possibilità di limitare il danno e di usare quest'anno il più proficuamente possibile: trasformare il 2018 in un anno di effettiva sperimentazione sul campo, permettendo a chi fosse pronto e ne facesse richiesta di passare fin da subito al nuovo sistema e quindi di usufruire dei benefici che la mensilizzazione comporta anche per i datori di lavoro e i loro intermediari.
Affinché ciò sia appetibile, e quindi praticabile, è necessario che l'invio mensile delle denunce degli operai agricoli con uniemens sia alternativo all'invio trimestrale con le denunce Dmag. Ferme restando, come da previsione normativa, le scadenze di pagamento dei contributi. In tal modo potrebbero esserci datori di lavoro e società di software che optano per il nuovo sistema senza aspettare l'obbligatorietà di gennaio 2019. Parimenti, con tali flussi, Inps sarebbe in grado di tarare e consolidare le proprie procedure in vista di un obbligo massivo che, a questo punto, dovrà decorrere necessariamente per tutti dall'inizio dell'anno prossimo.
Una sperimentazione diversa, vale a dire che richieda l'invio delle denunce agricole Uniemens “per prova” e contestuali alla trasmissione delle stesse con Dmag, difficilmente avrebbe successo in quanto comporterebbe, per aziende e software house, la gestione di un doppio sistema per un anno intero, lusso che ben poche realtà potrebbero permettersi.
Difendere il lavoro fin qui svolto è dovere di tutti coloro che in questi mesi si sono impegnati nel progetto, primo fra tutti l'Inps: insieme alla salvaguardia di quanto è stato realizzato, è in gioco anche la credibilità di una collaborazione tecnologica tra i sistemi della pubblica amministrazione ed i sistemi del mondo delle imprese, condizione indispensabile per traguardare anche in futuro obiettivi di semplificazione e di efficienza.