Doppio canale per i rider, potenziata l’unità Mise che gestisce le vertenze
Non solo la norma Ilva. Il decreto crisi, sul quale il governo Conte bis al suo primo provvedimento da approvare in Parlamento ha subito usato lo strumento della fiducia (sarà votata oggi), contiene anche misure su lavoro, energia e altre materie. A partire dalla norma sui rider, per i quali è previsto un doppio canale. Se sono impiegati in modo continuativo ed etero organizzato, avranno applicate le tutele del lavoro subordinato. Se, invece, lavorano in modo occasionale e discontinuo (autonomi) avranno livelli minimi di tutela: è vietato il cottimo, va garantito un compenso minimo orario parametrato ai minimi tabellari stabiliti dai contratti nazionali, sono soggetti alla copertura antinfortuni e contro le malattie professionali, a carico del committente, con l’obbligo di stendere in forma scritta i contratti individuali. Inoltre si modifica il Jobs act, estendendo il concetto di collaborazioni etero organizzate dal committente, le cosiddette “finte collaborazioni”, alle quali si applicherà la disciplina del lavoro subordinato.
Per Anpal servizi è prevista la stabilizzazione del personale che ha prestato servizio con contratto a tempo determinato, e nel triennio 2019-2021 può bandire procedure concorsuali per le assunzioni a tempo indeterminato riservate ai collaboratori in servizio al 1° gennaio 2019 (con l’esclusione dei navigator).
La norma avrà un impatto su una buona parte dei 654 precari storici della Spa. Inoltre si rifinanzia la Cigs aggiungendo 90 milioni di euro ai 180 milioni già previsti per quest’anno.
Tra le principali novità emerse in commissione Industria c’è l’intervento sul cosiddetto “end of waste”, la normativa per stabilire quando un rifiuto cessa di essere considerato tale. L’obiettivo è risolvere l’emergenza che blocca il riciclo. L’emendamento però ha subito destato la preoccupazione degli operatori del settore per l’impatto burocratico. Si apre di fatto alle autorizzazioni regionali caso per caso ma con maggiori controlli di Arpa, Ispra, ministero dell’Ambiente, anche ex post.
Approvato anche a uno stanziamento di 6,5 milioni in tre anni per finanziamenti agevolati alle piccole e medie cooperative di lavoratori provenienti da aziende in crisi. Via libera a un Fondo per la riconversione occupazionale nei territori in cui sono localizzate centrali a carbone e al Fondo per la transizione energetica nel settore industriale.
Potenziata l’unità del Mise che gestisce le vertenze industriali, oggi composta da quattro persone, con l’assegnazione di un numero massimo di 12 funzionari.
Un emendamento 5 Stelle impone che, per 5 anni dopo il loro incarico, i componenti dell’unità non possano lavorare per aziende delle quali si sono occupati al ministero. I parlamentari potranno partecipare ai tavoli di crisi aziendale al Mise, ma solo su invito.
L’Associazione italiana alberghi della gioventù sarà trasformata in ente pubblico sottoposto alla vigilanza della presidenza del consiglio.