Ammortizzatori

Fis e fondi bilaterali, periodo fruito non modificabile dopo l’invio

Aggiornate le istruzioni relative all’assegno di integrazione salariale

immagine non disponibile

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

A completamento di un percorso intrapreso sul finire dello scorso anno, l'Inps, con il messaggio 1351/2023, ora fornisce ai datori di lavoro tutelati dal Fondo di integrazione salariale (Fis) e dai fondi di solidarietà bilaterali (articoli 26 e 40 del Dlgs 148/2015) le corrette indicazioni per la compilazione e gestione del file contenente i dati relativi ai periodi di assegno di integrazione salariale effettivamente fruito da ogni singola unità produttiva.

Il file, in formato Excel, è stato implementato con l'inserimento del calendario giornaliero relativo a tutto il 2023 e deve essere prodotto esclusivamente per le autorizzazioni per le quali il datore di lavoro ha completato l'invio dei flussi di pagamento relativi all'autorizzazione interessata. Dopo la sua compilazione con l'inserimento delle informazioni relative al fruito, il file deve essere esportato in formato.csv e trasmesso all'Inps tramite il cassetto di comunicazione bidirezionale o per mezzo di posta elettronica certificata (Pec).

La corretta comunicazione assume significativo rilievo, attesi i limitati periodi per i quali è consentito l'accesso all'assegno di integrazione salariale nell'ambito di un biennio mobile che, per i datori di lavoro tutelati dal Fis con occupazione media mensile non superiore alle 5 unità, è pari a 13 settimane, che diventano 26 con forza occupazionale mediamente superiore a 5 addetti nel semestre precedente.

In base alle indicazioni dell'Inps, si considera fruita ogni giornata in cui almeno un lavoratore, anche per un'ora soltanto, sia stato sospeso e posto in trattamento di assegno di integrazione salariale, indipendentemente dal numero di dipendenti in forza presso l'unità produttiva interessata. Ai fini del calcolo delle settimane autorizzate, i giorni indicati sono da considerarsi come un'unità, indipendentemente dalle ore richieste. Per ottenere un calcolo corretto delle settimane fruite, il file consente di dichiarare l'articolazione dell'orario contrattuale effettuato settimanalmente nell'unità produttiva (5, 6 o 7 giornate).

Nelle istruzioni allegate al messaggio, è precisato che i dati inseriti nel file .csv, una volta acquisiti in procedura, non potranno più essere modificati. L'istituto di previdenza, quindi, chiede ai datori di lavoro di prestare particolare attenzione alla compilazione secondo le indicazioni contenute nel manuale.

Appare utile rammentare che i periodi di trattamenti connessi all'emergenza epidemiologica Covid-19 non vanno considerati, in quanto neutralizzati ai fini del computo, per espressa disposizione normativa e che la dichiarazione del fruito si considera resa secondo l'articolo 47 del Dpr 445/2000, con le conseguenze che ne derivano sia sulla veridicità delle affermazioni sia in merito all'espletamento dei controlli.

In chiusura, l'Inps fa presente che, nell'ambito della richiesta per singola unità produttiva, prenderà in considerazione le autorizzazioni rientranti nel biennio mobile, ossia nell'arco temporale determinato a ritroso partendo dall'ultimo giorno di trattamento richiesto da ogni azienda per ogni singola unità produttiva.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©