Welfare

Fringe benefit esenti fino a 3mila euro. Tempi stretti per le aziende

Entro il 12 gennaio 2023 i datori di lavoro devono decidere se predisporre un piano di aiuti ai dipendenti

di Cristian Valsiglio

Fringe benefit esenti fino a 3.000 euro scelti unilateralmente dal datore di lavoro: ma attenzione, al superamento della predetta soglia l’intero importo dovrà essere assoggettato a imposte e contributi. Il decreto legge n. 176 del 18 novembre 2022 (cosiddetto Dl Aiuti quater) interviene nuovamente in materia di welfare aziendale tramite l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale dei benefit da 600 euro a 3.000 euro.

L’intervento normativo è sicuramente apprezzabile, ma i tempi per le aziende sono strettissimi. Infatti, l’esenzione dei benefit fino a 3.000 euro è valida per il solo anno 2022: pertanto, diventa determinante la data del 12 gennaio 2023.

Entro tale data, i datori di lavoro dovranno: decidere come e se intervenire con un piano di aiuti a favore dei propri dipendenti, valutare le risorse economiche da utilizzare, individuare e mettere a disposizione dei lavoratori i benefici.

A tale scopo è opportuno sottolineare alcuni aspetti che devono essere tenuti in considerazione al momento di prendere le predette decisioni. Sotto l’aspetto soggettivo, possono essere agevolati i benefit concessi a lavoratori dipendenti, alle cococo, agli stageur, ai titolari di borsa di studio e ai componenti di consigli di amministrazione con reddito assimilato a quello di lavoro dipendente. Inoltre, i benefici possono essere concessi anche ad personam in quanto la norma agevolativa non richiede che i benefit debbano essere erogati alla generalità o a categorie di dipendenti.

Il datore di lavoro potrà intervenire unilateralmente non essendo necessaria, ai fini della fruizione del beneficio fiscale, la sottoscrizione di un accordo con le organizzazioni sindacali.

Il datore di lavoro può pertanto scegliere liberamente come intervenire, con quali strumenti e quale popolazione aziendale agevolare.

È opportuno evidenziare che, in presenza di un accordo sindacale di secondo livello che preveda la conversione in tutto o in parte del premio di risultato detassabile in welfare, potrà essere utilizzata la nuova soglia di 3.000 euro anche per riconoscere ai dipendenti il rimborso delle utenze domestiche senza alcun aumento del costo del personale.

La definizione della soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit nell’anno 2022 è stata particolarmente tormentata. Il comma 3 dell’articolo 51 del Tuir prevede che i benefit debbano essere tassati una volta superata la soglia di esenzione annuale di 258,23 euro; al superamento, l’intero importo dovrà subire il prelievo fiscale. Tale limite, inserito nel lontano 1997, sembra ormai inadeguato: lo stesso Tuir prevedeva un sistema di rivalutazione dello stesso in presenza di un incremento significativo dell’indice dei prezzi al consumo. Negli anni 2020 e 2021, detta soglia è stata elevata in via eccezionale a 516,46 euro.

Nel 2022, gli interventi sono stati molteplici: con il decreto legge 21 è stata prevista una soglia autonoma e aggiuntiva di esenzione dei buoni carburante nel limite di 200 euro; il Dl 115 ha introdotto una deroga alla disposizione generale di tassazione dei benefit, con effetti sull’innalzamento del limite di esenzione da 258,23 euro a 600 euro e sulla possibilità di esentare entro tale limite anche le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Prima l’agenzia delle Entrate con la circolare 35/2022, ora l’articolo 3, comma 10, del Dl 176, precisando che la deroga riguarda la sola «prima parte del terzo periodo» del comma 3 dell’articolo 51 del Tuir, hanno definitivamente chiarito che il limite di esenzione deve essere inteso quale soglia al superamento della quale si perderà tutto il beneficio fiscale.

È auspicabile che il Legislatore, in occasione dell’approvazione della legge di bilancio, cristallizzi la predetta agevolazione per consentire alle aziende di pianificare e strutturare gli aiuti a favore dei propri dipendenti.

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