I nuovi criteri di rivalutazione delle pensioni da aprile
Con la rata di aprile 2019 l'Inps applicherà alle pensioni in essere i nuovi criteri di rivalutazione in vigore dal 1° gennaio 2019 in forza dell'ultima legge di bilancio, l'Inps con la circolare n. 44 del 22 marzo 2019 indica criteri e le modalità.
L'operazione verrà effettuata solo col prossimo mese e riguarderà la rata pagata a maggio, perché l'approvazione dei nuovi indici di rivalutazione delle pensioni è passata in Parlamento a fine dicembre quando ormai l'Inps, con la circolare 122/2018, aveva già organizzato il sistema di pagamento per il 2019 applicando le regole vigenti, in attesa di implementare le proprie procedure alle nuove disposizioni.
Dagli indici 2018 a quelli 2019 – Vediamo di fare chiarezza su questo passaggio che vedrà una riduzione di importo per le pensioni rispetto a quanto percepito nei primi 3 mesi dell'anno. Intanto ricordiamo come funziona il meccanismo di rivalutazione che, pur variando fasce e percentuali da legge a legge, ha sempre le stesse caratteristiche
-il Ministero dell'economia fissa il tasso di rivalutazione generale provvisorio nel mese di novembre di ogni anno (per il 2019: 1,1%);
-la rivalutazione piena viene di regola applicata alle pensioni di fascia più bassa (in genere fino a 3 volte il trattamento minimo);
-sugli importi superiori la rivalutazione piena viene percentualizzata in senso decrescente per fasce, in relazione all'incremento dell'importo della pensione.
Col 31 dicembre 2018 è cessato il precedente regime di rivalutazione quello che la legge 147/2013 ha inasprito per il periodo 2014-2016 e la legge 208/2015 ha confermato fino a tutto il 2018.
A quel punto è stato applicato dall'Inps con la circolare 122/2018 il regime originario, quello basato cioè sulla legge 388/2000 così articolato, tenendo conto che il trattamento minimo 2018 è stato pari a 507,42 euro al mese:
-fino a 3 volte il TM: 100% di rivalutazione cioè 1,1%;
-da 3 a 5 volte il TM: 90% di rivalutazione cioè 0,99%;
-oltre 5 volte il TM: 75% di rivalutazione cioè 0,825%%.
Questo è il regime che ha operato nei primi 3 mesi del 2019 più favorevole del precedente, salvo la prima fascia che garantisce sempre la rivalutazione e piena fino a 3 volte il TM cioè per il 2019 per le pensioni di importo fino a 1.522,26.
Il meccanismo di rivalutazione fino a tutto il 2018 era invece così strutturato:
-100% della rivalutazione per le pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo;
-95% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS;
-75% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS;
-50 % della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS;
-45 % della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS.
Infine vediamo il nuovo sistema di rivalutazione che sarà applicato alle pensioni dalla rata di aprile 2019:
-100% della rivalutazione per le pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo;
-97% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS;
-77% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS;
-52 % della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS;
-47 % della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS;
-45% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a nove volte il trattamento minimo INPS;
-40% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a nove volte il trattamento minimo INPS.
Pertanto rispetto al 2018, per le pensioni fino a 8 volte il TM, cioè 4.059,36 euro lordi mensili, la rivalutazione applicata è più favorevole, rispetto al 2018 anche se di poco.
Diventa sfavorevole per le pensioni superiori alla predetta soglia di 8 volte il TM.
Per riassumere, la fase transitoria gestita nei primi 3 mesi dell'anno, porterà a queste situazioni con il pagamento di maggio:
-per i pensionati con un trattamento fino a 1.522,26 euro al mese non cambierà nulla;
-per i pensionati con trattamenti fino a 2.029,68 euro al mese ci sarà un aumento della pensione, in quanto l'indice di rivalutazione dell'1,1% anziché essere applicato al 90% verrà considerato al 97%;
-per i trattamenti superiori all'ultimo valore indicato di 4 volte il TM in sù avremo una riduzione rispetto ai primi 3 mesi del 2019, oltre al conguaglio di quanto percepito in più.
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