Il Jobs act spiegato a Tuttolavoro - Aidp: «Le aziende assumeranno, ma occorre chiarezza nei decreti attuativi»
«Nella situazione attuale le imprese hanno poche opportunità di assumere personale ma le poche chance che ci sono dobbiamo sfruttarle. Così, con l’applicazione del Jobs act, io penso che avremo nuove assunzioni se si sapranno cogliere le necessità delle aziende di flessibilità e certezza delle regole. In questo senso, ci sono aziende che non aspettano altro che l’applicazione della legge». Isabella Covili Faggioli, con lunga esperienza nella gestione delle risorse umane in azienda, e attuale presidente dell’associazione dei direttori del personale (Aidp), lo dice con piena convinzione. Lo dirà anche lunedì 15 dicembre a Milano, nella sede del Sole 24 Ore, nell’ambito della quarta edizione di Tuttolavoro, l’evento del Gruppo 24 Ore focalizzato sui temi dell’occupazione e che quest’anno cade in una fase delicata di evoluzione del mercato del lavoro.
Le opportunità di nuove assunzioni potranno però essere colte dalle imprese a patto che le regole (i decreti delegati cui il governo sta lavorando, in primis la riscrittura dell’articolo 18 e l’avvio dei contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti) «siano esplicitate in modo organico e nella chiarezza, senza generare dubbi sui termini in questione: c’è un gran bisogno di certezza del diritto perché non si può lasciare questa materia nell’alea dei magistrati o della casistica». Non a caso, sottolinea la presidente Aidp, «se le imprese assumono poco è anche perché hanno timore non solo dell’incertezza nella quale versa oggi il mercato del lavoro ma anche dell’incertezza delle sue regole». «Perché – si domanda – il lavoro somministrato va così bene anche se costa di più di altri formule contrattuali? Perché le imprese sanno di non incorrerere in problemi. E perché corrisponde all’obiettivo principale che è permettere all’azienda di stare sul mercato. Contrastano questo obiettivo tante questioni sulla gestione del rapporto di lavoro, dal cambio di mansioni in poi».
Ma c’è qualcosa che si sta muovendo proprio in questa direzione, secondo Isabella Covili Faggioli: dalla stessa apertura del Jobs act ai demansionamenti «alla norma, poco sottolineata, della possibilità di cessione di ferie tra colleghi. Dovremo sempre di più prendere in considerazione il problema di favorire la flessibilità nella gestione del rapporto di lavoro quando è in corso, non solo quella in uscita e quella in entrata. Come sarà più facile avere ingressi al lavoro di fronte a uscite più facili, allo stesso modo se il lavoro diventerà più personalizzabile – spiega la presidente Aidp - sono convinta che avremo più assunzioni». In questo senso Isabella Covili Faggioli sottolinea che occorre rendersi conto «che il mondo è cambiato e che diventerà sempre più utile una contrattazione di prossimità a tinte forti, dove lavoratori e titolari dell’impresa stanno dalla stessa parte del tavolo. Sarà più facile combinare le esigenze dei lavoratori con l’obiettivo dei risultati dell’azienda».
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di Filippo Maria Giorgi