Agevolazioni

Incrementate le risorse per le assunzioni di lavoratori svantaggiati al Sud

di Matteo Ferraris

Nella prospettiva di definire una fiscalità di vantaggio per le regioni del Mezzogiorno (compatibile con i limiti agli aiuti di Stato posti dagli articolo 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità europea) e con l'obiettivo specifico di sostenerne l'espansione occupazionale, l'articolo 2 del Dl 70/2011 (decreto sviluppo) aveva introdotto un credito d'imposta per ogni nuovo lavoratore assunto a tempo indeterminato nelle regioni del Mezzogiorno.

La norma chiariva che l'agevolazione doveva essere rispettosa dei principi statuiti con la decisione assunta nel Patto Euro plus del 24 e 25 marzo 2011 dove si prevedono strumenti specifici ai fini della promozione della produttività nelle regioni in ritardo di sviluppo. Per tale ragione la norma aveva introdotto un incentivo alle assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia) che doveva attuarsi nei ventiquattro mesi successivi alla data di entrata in vigore del decreto istitutivo.

La misura agevolativa prevista dalla norma è pari a 50% dei costi salariali relativi a ogni nuovo lavoratore assunto da fruire nella forma del credito d'imposta. Il diritto al credito deve essere calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori con lo stesso contratto mediamente occupati nei dodici mesi precedenti alla data di assunzione. Per i part time, il bonus spettava in misura proporzionale alle ore prestate rispetto a quelle previste dal contratto nazionale.

I lavoratori svantaggiati aventi diritto all'agevolazione sono quelli privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, ovvero privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, o che abbiano superato i 50 anni di età, ovvero che vivano soli con una o più persone a carico, od occupati in professioni o settori con elevato tasso di disparità uomo-donna ovvero membri di una minoranza nazionale; sono, invece, lavoratori molto svantaggiati, quelli privi di impiego da almeno 24 mesi.

Inizialmente fissato al 14 maggio 2012, il periodo utile per effettuare le assunzioni agevolate nel Mezzogiorno è stato prolungato sino al 14 maggio 2013 (grazie alle modifiche apportate dalla legge di conversione) e il credito d'imposta può essere utilizzato in compensazione entro 2 anni dalla data di assunzione.

Tanto premesso con decreto del ministro dell'Economia e delle Finanze del 4 febbraio 2015 (in «Gazzetta ufficiale» numero 54 del 6 marzo 2015) si è provveduto a integrare il decreto 24 maggio 2012, concernente le disposizioni di attuazione della misura. In particolare il decreto citato stabiliva che l'eventuale ulteriore fabbisogno di risorse necessarie all'attuazione del credito d'imposta per la creazione di nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno poteva essere coperto da risorse derivanti dalle riprogrammazioni effettuate in applicazione delle «Iniziative di accelerazione e riprogrammazione dei Programmi comunitari 2007-2013» approvate dal Comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale unitaria.

A seguito delle note emanate dalle varie Regioni interessate contenenti gli importi aggiuntivi da destinare alla misura, il decreto ufficializza l'incremento delle risorse destinate al finanziamento del credito di imposta. Per effetto della integrazione, le risorse complessivamente disponibili sono accertate nella loro entità complessiva e ripartite secondo le indicazioni proposte nel decreto.

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