Rapporti di lavoro

Infortuni sul lavoro, in frenata le denunce all'Inail

Nel primo bimestre 2023, 29% in meno rispetto all’anno scorso

di N.T.

Le denunce d'infortunio presentate all'Inail nel primo bimestre del 2023 hanno subito una forte frenata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre crescono le denunce di malattie professionali.

E' quanto evidenziano gli open dati pubblicati ieri dall'istituto assicurativo che danno conto di 86.483 denunce (100 delle quali con esito mortale), il 29,1% in meno rispetto alle 121.994 del primo bimestre 2022, in aumento rispetto alle 82.634 del 2021 (+4,7%) e in riduzione rispetto al 2020 (-10,4%) e al 2019 (-13,6%).

Nel primo bimestre del 2023 rispetto all'analogo periodo del 2022 si registra anche un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 111.975 del 2022 ai 74.916 del 2023 (-33,1%), mentre gli infortuni in itinere hanno fatto registrare un aumento del 15,5%, passando da 10.019 a 11.567.

A livello settoriale nel febbraio di quest'anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -36,4% nella gestione Industria e servizi (dai 103.661 casi del 2022 ai 65.941 del 2023), un +4,2% in Agricoltura (da 3.435 a 3.579) e un +13,9% nel Conto Stato (da 14.898 a 16.963).

Il calo che emerge dal confronto dei primi bimestri del 2022 e del 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -45,1% (da 58.004 a 31.867 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -14,6% (da 63.990 a 54.616). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-32,1%) sia quelli comunitari (-26,0%) ed extracomunitari (-8,7%). Dall'analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+36,6%) e, in minor misura, tra gli over 69 anni (+7,9%).

Come anticipato, le denunce di malattia professionale protocollate dall'Inail nel primo bimestre del 2023 sono state invece 10.399, il 28,7% in più 2.319 rispetto allo stesso periodo del 2022 (+28,7%). L'incremento è del 33,3% rispetto al 2021 e del 4,6% sul 2019, mentre il dato è in calo dell'1,4% rispetto al 2020.

I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno mostrano un aumento del 28,9% nella gestione Industria e servizi (da 6.681 a 8.611 casi), del 25,8% in Agricoltura (da 1.347 a 1.695) e del 78,8% nel Conto Stato (da 52 a 93).

In ottica di genere si rilevano 1.578 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 5.966 a 7.544 (+26,4%), e 741 in più per le lavoratrici, da 2.114 a 2.855 (+35,1%). L'incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 7.477 a 9.563 (+27,9%), sia quelle dei comunitari, da 221 a 243 (+10,0%), e degli extracomunitari, da 382 a 593 (+55,2%).

Come sempre, l'Inail ricorda che gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all'andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all'effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall'Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell'intero 2023, con la conclusione dell'iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

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