Adempimenti

Inps, denuncia di reato obbligatoria per ritenute omesse sopra i 10mila euro

di Pietro Gremigni

Nel caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali, la realizzazione del relativo reato verrà comunque denunciata all'autorità giudiziaria anche in presenza di regolarizzazione effettuata nei termini previsti.

Così si è espresso l'Inps con il messaggio 8 ottobre 2018 numero 3691, nel quale l'istituto previdenziale informa di aver rilasciato l'applicativo "Gestione illeciti diffida annuale" (G.IL.D.A.) per gestire gli illeciti penali o amministrativi connessi alla predetta violazione.

Doppio binario – Con la riforma introdotta dall'articolo 3, comma 6, del Dlgs 8/2016 si è operato, da parte del legislatore, un distinguo legato al valore dell'omissione compiuta dal datore di lavoro: la sanzione penale della reclusione fino a tre anni, congiunta alla multa fino a 1.032 euro, per i versamenti omessi di importo superiore a 10.000 euro annui. Diversamente, se l'importo omesso resta sotto la predetta soglia, al datore di lavoro si applicherà la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000 euro.

È tuttavia prevista la non punibilità con la sanzione penale e il venire meno dell'illecito amministrativo qualora il versamento delle ritenute omesse venga effettuato entro tre mesi dalla contestazione o dalla notifica dell'accertamento della violazione.

Denuncia all'autorità giudiziaria – La novità contenuta nel messaggio dell'Inps, come detto, sta nel fatto che l'istituto previdenziale, per le omissioni che eccedono la soglia di 10.000 euro, potrà avvalersi della nuova funzionalità e procedere all'obbligo di effettuare la denuncia del reato all'autorità giudiziario. Obbligo di denuncia che va espletato anche in presenza di una regolarizzazione dell'omissione.

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