Inps e Inail, il decreto omnibus prepara il commissariamento
Commissario entro dieci giorni dalla pubblicazione del testo
Il governo apre la strada al commissariamento di Inps e Inail. Nel decreto legge in versione “omnibus” approvato questa sera dal Consiglio dei ministri, che è iniziato con due ore e mezza di ritardo a causa delle tensioni sulla nomina del nuovo comandante generale della Guardia di finanza poi rinviata, è stata inserita una norma che di fatto “resetta” la governance dei due istituti con una riforma che elimina la figura del vicepresidente. E che modifica i poteri del presidente, che non potrà più nominare direttamente il direttore generale, come accade ora. Questo compito tornerà al Cda, anche se su indicazione dello stesso presidente. Il direttore generale dovrà essere scelto, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, «con procedura comparativa di interpello, come per i dirigenti della Pa», e resterà in carica quattro anni (come gli altri organi), anziché cinque, eliminando così ogni disallineamento.
In attesa di rendere operativo il nuovo assetto, l’esecutivo ricorrerà per entrambi gli enti a un commissario, che dovrà essere individuato entro 10 giorni dall’entrata vigore del Dl e, quindi, prima della fine di maggio. I commissari prenderanno il posto, rispettivamente, di Pasquale Tridico all’Inps, in scadenza il 22 maggio anche se il Cda dell’Istituto ora in versione ridotta per l’uscita Rosario De Luca (marito dell’attuale ministro del lavoro, Marina Calderone) esaurirebbe il suo mandato nel 2024, e del presidente dell’Inail Franco Bettoni, che scade a fine luglio. Sulla base delle voci circolate negli ultimi giorni, ma non confermate dalla maggioranza, all’Inps dovrebbe approdare una figura “in quota” Fdi mentre per l’Inail sarebbe la Lega a indicare il nome.
Il decreto varato dal governo proroga anche di due mesi la rottamazione delle cartelle. E prevede che tutti i direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche, a partire da quelli in carica, non possano ricevere incarichi, collaborazioni o cariche una volta compiuti i 70 anni di età. I Sovrintendenti attualmente in carica che hanno raggiunto questa soglia anagrafica dovranno lasciare l’incarico “con decorrenza” 10 giugno 2023. Con queste misure il governo prepara sostanzialmente il terreno per il passaggio dell’attuale ad della Rai, Carlo Fuortes, alla direzione del Teatro San Carlo di Napoli. Una soluzione che è definita dalle opposizioni un colpo di mano.
Sul versante della rottamazione quater la proroga di due mesi per cartelle e multe e tasse non pagate era già stata anticipata con un comunicato del ministero dell'Economia (si veda «Il Sole 24 Ore» del 22 aprile). In pratica il termine per le richieste della definizione agevolata prevista viene spostato dal 30 aprile al 30 giugno 2023. Slitta, invece, al 30 settembre la scadenza entro cui l’agente della riscossione deve comunicare poi ai contribuenti l'importo dovuto e il piano delle rate. Inoltre la norma inserita nel decreto omnibus farà spostare in avanti anche il termine del versamento della prima o unica rata: la scadenza non sarà più il 31 luglio ma il 31 ottobre, quindi dopo l'estate.
In materia tributaria arriva anche lo slittamento in avanti del termine entro cui il Csm dei giudici tributari dovrà indire le nuove elezioni. La scadenza del 28 maggio, infatti, con un termine “mobile” viene fatta slittare entro 15 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del nuovo Dl e comunque entro il mese di settembre.
Con il Dl viene anche prolungato di 10 anni il termine di presentazione della domanda per la concessione del titolo onorifico previste a favore delle vittime delle foibe, e dell’esodo giuliano-dalmata. Prorogati fino al 1° ottobre pure i componenti del Cts.
Il Consiglio dei ministri ha poi deliberato lo stato di emergenza nazionale per l’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi i territori dell’Emilia Romagna, ai quali vengono destinati 10 milioni per i primi interventi. Sono state prorogate di sei mesi anche le misure a sostegno del servizio sanitario in Calabria. Dal Cdm è inoltre arrivato il via libera a 14 procedimenti per la realizzazione di 13 impianti agrivoltaici per una potenza complessiva di circa 600 MW e ai decreti legislativi anti-furbetti per i concorsi pubblici in Trentino Alto Adige. Ok, infine, al Ddl taglia-leggi per le vecchie norme pre-repubblicane.