Inps sollecitato a condividere i dati con l'Ispettorato nazionale del lavoro
Lo stato di agitazione del personale dell'Ispettorato nazionale del Lavoro (Inl) incomincia a ricevere le prime risposte (si veda il Sole24Ore del 31 ottobre scorso) dallo stesso Inl e dal ministro del Lavoro con una direttiva del 22 novembre.
La risposta dell'Inl prevede una forte iniziativa per la formazione di tutto il personale centrale e territoriale del ministero, quindi anche per gli ispettori in relazione ai quali proprio la formazione ha latitato fino a oggi. Prevista, altresì, una somma leggermente superiore a quella dello scorso anno finalizzata all'incentivo dell'attività ispettiva. E' invece allo studio l'iniziativa per dar corso dal prossimo anno al pagamento dell'anticipo dell'indennità di missione e il ticket per il parcheggio dell'autovettura utilizzata per l'attività ispettiva.
Più incisiva è l'iniziativa assunta dal ministro Giuliano Poletti il quale si è innanzi tutto appellato alla finalità contenuta nella legge delega 183/2014 consistente in una “razionalizzazione e semplificazione dell'attività ispettiva” che non potrà prescindere dall'integrazione in un'unica agenzia dei servizi ispettivi del ministero, dell'Inps e dell'Inail, seppure il relativo processo “è sicuramente complesso”. Pertanto, non è stato indicato, neppure in via approssimativa, la decorrenza della sua realizzazione.
D'altro canto, aggiunge la direttiva, il Dlgs 149/2015 non manca di richiedere esplicitamente all'Inps, all'Inail e all'agenzia delle Entrate di mettere a disposizione dell'Ispettorato, “anche attraverso l'accesso a specifici archivi informatici dati e informazioni sia in forma analitica che aggregata, utili alla programmazione e allo svolgimento dell'attività di vigilanza e di difesa in giudizio”, prevedendo una responsabilità dirigenziale in caso di inosservanza della disposizione.
Fatta tale premessa, il ministro ha adottato la citata direttiva esclusivamente nei confronti dell'Inps con la quale, per dare maggiore incisività al proprio intervento, si è appellato con decisione al Codice dell'amministrazione digitale (Dlgs 82/2005), volto alla semplificazione dei percorsi finalizzati alla condivisione delle informazioni delle pubbliche amministrazioni.
Nulla viene detto però in merito alle banche dati dell'Inail e dell'agenzia delle Entrate che, a seconda delle circostanze, potrebbero ritenersi di pari interesse rispetto a quelle dell'Inps.
La direttiva riconosce comunque che è assolutamente indispensabile che l'istituto di previdenza, che detiene le principali informazioni utili all'Inl, ponga in essere con immediatezza tutte le misure di carattere tecnico per assicurare una fattiva condivisione delle informazioni in suo possesso quali, ad esempio, l'anagrafe unica del contribuente, l'anagrafica dei rapporti di lavoro domestici, l'archivio dei lavoratori autonomi e gestione separata, Uniemens (che contengono i conti individuali dei lavoratori di pendenti), le denunce aziendali per la manodopera agricola.
La stessa determinazione ritiene altresì indispensabile prevedere l'accesso agli applicativi già in uso al personale ispettivo dell'Inps, da parte del personale ispettivo dell'Inl, affinché anche quest'ultimo sia messo in condizione di svolgere nel modo più semplice e soprattutto più efficace l'attività di vigilanza ed il recupero della contribuzione non versata che, evidentemente, rappresenta uno degli obiettivi prioritari dell'azione governativa e dell'istituzione della stessa Agenzia.