Lavoratore reintegrato dal giudice, maggiori paletti al trasferimento di sede
Per la Cassazione va provata l’inevitabilità del trasferimento sotto il profilo della sicura inutilizzabilità del dipendente nella sede di partenza
È illegittimo il provvedimento aziendale di trasferimento del lavoratore che faccia seguito a un ordine giudiziale di reintegrazione nel posto di lavoro, cui il datore, piuttosto, è chiamato a ottemperare «con il riammettere il lavoratore nella stessa sede di lavoro», salvo poterne disporre solo successivamente il trasferimento «nel concorso delle condizioni richieste dalla legge».
Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con ordinanza 18892/2024 del 10 luglio scorso, in relazione a una fattispecie...