Rapporti di lavoro

Lavoro, a dicembre giù manifattura e servizi ma sale il turismo: Trentino Alto Adige in pole

Meccatronica e metallurgia offrono le maggiori opportunità lavorative

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Forte frenata a dicembre nelle assunzioni previste nell’industria - in particolare del comparto manifatturiero-, e dei servizi, con l’eccezione del turismo che, in controtendenza, segna una crescita. Lo scenario non cambia anche guardando all’immediato futuro, ovvero agli ingressi programmati nel trimestre che va da dicembre a febbraio 2023: è l’impatto della difficile congiuntura, legata all’impennata dei prezzi energetici e all’aumento dell’inflazione a farsi sentire.

Secondo le rilevazioni contenute nel bollettino Excelsior realizzato da Anpal e Unioncamere l’industria ricerca a dicembre quasi 89mila lavoratori, 395mila nel trimestre dicembre-febbraio 2023: sono le imprese della meccatronica e della metallurgia ad offrire le maggiori opportunità lavorative, rispettivamente con circa 15mila e 11mila assunzioni programmate a dicembre. Molte opportunità di occupazione interessano anche il settore dell’edilizia che programma 31mila ingressi, con il traino del superbonus anche per il 2023. Il confronto con i mesi passati evidenzia una situazione di difficoltà per l’industria: rispetto a novembre si registra un calo del 26,6%, il calo diventa del 18,1% se rapportato con dicembre 2021, mentre rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente la flessione è del 27,1%.

Il grosso delle assunzioni riguardano la manifattura e le public utilities: sono quasi 58mila i lavoratori cercati a dicembre e 263mila nel trimestre dicembre-febbraio 2023, che equivalgono ad una diminuzione congiunturale (-27,7% rispetto a novembre) e tendenziale (-26% su dicembre 2021), anche guardando al trimestre si registra un calo tendenziale (-36,2% su dicembre 2021-febbraio 2022). Passando ai servizi, si ricercano 241mila profili a dicembre (814mila nel trimestre dicembre febbraio-2023): il calo rispetto a novembre è dell’8%, rispetto a dicembre di un anno fa la flessione è del 2%, mentre nel trimestre la perdita tendenziale è del 5,2%. Restano elevate le previsioni di assunzioni nel turismo (66mila lavoratori ricercati) e nel commercio (50mila), seguono poi i servizi alle persone (39mila) e i servizi di trasporto e logistica (27mila).

La performance migliore interessa proprio il turismo, dove in previsione delle festività natalizie, e del gran numero di persone che ha in programma di viaggiare, tra servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici si cercano a dicembre 66mila persone, nel trimestre quasi 167mila: rispetto a novembre il bollettino Excelsior registra un aumento del 27,9%, rispetto a dicembre 2021 l’aumento è del 18,1% mentre rispetto al trimestre dicembre 2021-febbraio 2022 la crescita è del 13,9%.

Guardando alle ricerche di personale a livello territoriale, per l’industria (costruzioni e public utilities comprese) le 88.690 assunzioni programmate a dicembre arrivano anzitutto dalla Lombardia (18.280), segue il Veneto (10.440), l’Emilia Romagna (8.350) e il Piemonte (6.660), la Toscana e il Lazio (entrambe le regioni con 6.580), la Campania (6.310) e la Sicilia (5.130). Quanto al turismo, tra le 65.870 assunzioni pianificate a dicembre, il più alto numero arriva dal Trentino Alto Adige (14.200), segue la Lombardia (10.190), il Veneto (5.360) l’Abruzzo (4.380), l’Emilia Romagna (3.670), il Piemonte (3.650), la Toscana (3.500) e la Puglia (3.390).

In particolare per il settore alberghiero continua il trend positivo dopo i mesi estivi, che sta caratterizzando il ponte di Ognissanti, considerato un banco di prova in previsione delle festività natalizie. Secondo l’indagine di Confindustria Alberghi le strutture alberghiere raggiungono un tasso medio di occupazione del 70%: Roma e Torino ancora ai primi posti con un’occupazione media del 75%, anche Milano nel segmento 5 stelle, registra livelli poco sopra la media nazionale, seguono Firenze e Venezia, rispettivamente al 65% e 45%; tra le regioni in evidenza l’Umbria con un’occupazione media che sfiora il 90%. «I risultati confermano un settore in ripresa - spiega Carmela Colaiacovo, presidente di associazione italiana Confindustria alberghi -. Un segnale importante per gli operatori e per il Pil a cui negli ultimi 6 mesi il turismo ha dato un apporto significativo. Resta il problema del caro energia e dei conseguenti aumenti che pesano sui conti degli alberghi, ma confidiamo sulla tenuta del mercato e sugli aiuti del Governo per affrontare i prossimi mesi».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©