Mancata comunicazione Unilav per cessazione
La prima cosa da fare è procedere con l’invio tardivo del modello Unilav per comunicare la cessazione del rapporto. La posizione del dipendente va regolarizzata dal punto di vista contributivo e fiscale. Sotto il profilo contributivo l’azienda sarà tenuta al reinvio dei flussi uniemens dal mese di aprile 2017 fino all’ultimo mese in cui è stato inserito erroneamente il dipendente, generando in questo modo dei crediti a favore dell’azienda stessa che però non potranno essere portati direttamente in compensazioni diretta tramite F24 ma occorrerà effettuare apposita istanza all’INPS (chiaramente solo se i contributi sono stati versati). Dal punto di vista fiscale sarà necessario ricalcolare l’imponibile 2017 in base alle retribuzioni effettivamente erogate e predisporre una nuova CU. Un eventuale credito derivante da versamenti all’erario non dovuti sarà scomputabile dalle risultanze derivanti dal modello 770 (sempre che l’azienda abbia pagato gli F24 contenenti la retribuzione dell’ex dipendente). Per il 2018 sarà sufficiente annullare i progressivi fiscali dei cedolini emessi. Dal punto di vista assistenziale, l’eccedenza pagata all’INAIL potrà essere recuperata presentando una nuova autoliquidazione che, essendo tardiva, sarà anch’essa sanzionata.