Naspi se ci si dimette a seguito di trasferimento lontano dalla residenza
Non necessario impugnare l’atto del datore di lavoro perché si tratta comunque di disoccupazione involontaria
Le dimissioni rese dalla lavoratrice per effetto del trasferimento in una sede di lavoro distante oltre 50 chilometri dalla propria residenza, o per il cui raggiungimento occorrano almeno 80 minuti con i mezzi pubblici, rientrano tra le ipotesi di perdita involontaria dell’occupazione a cui consegue l’accesso al trattamento di disoccupazione Naspi.
Perché il lavoratore acceda alla Naspi non occorre che, unitamente alle dimissioni, sia stato impugnato il trasferimento, né che l’atto datoriale sia stato...