Rapporti di lavoro

Occupati saliti al 60,8%, disoccupati in calo all’8%

Rispetto a gennaio si contano 10mila occupati in più, su febbraio 2022 invece l’aumento è di 352mila unità

di Giorgio Pogliotti

L’onda lunga positiva per il mercato del lavoro si stabilizza a febbraio che fa registrare un numero di occupati assestato ormai sopra il picco storico dei 23milioni 300mila (23,313 milioni per l’esattezza che rappresenta il dato più alto dall’inizio delle serie storiche del 2004): rispetto a gennaio si contano 10mila occupati in più, su febbraio 2022 invece l’aumento è di 352mila unità.

Dai dati Istat nel confronto congiunturale si registra una crescita 16mila occupati indipendenti, un calo di 4mila contratti a termine e di mille occupati permanenti. Nel confronto tendenziale, rispetto allo stesso mese del 2022 la crescita occupazionale è interamente sostenuta dagli occupati permanenti (+515mila), invece calano fortemente i contratti a termine (-143mila) e gli autonomi (-20mila). La stabilità dell’occupazione è legata alla crescita osservata tra gli uomini, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni, e del calo registrato, oltre che tra i 35-49enni, tra le donne e i dipendenti a termine.

Secondo un’analisi condotta da Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt, emerge un’inversione di tendenza nello stock di occupati, perché si consolida la tendenza al ridimensionamento della quota dei dipendenti a termine, tipologia che era in crescita subito dopo l’emergenza Covid, a favore dei dipendenti a tempo indeterminato. In particolare negli ultimi dodici mesi gli occupati permanenti sono cresciuti dall’82,6% al 83,8% dei totale dei dipendenti (+515mila, appunto), mentre quelli temporanei sono diminuiti dal 17,4% al 16,2% (-143mila).

Allo stesso tempo il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce di 12mila unità tra gennaio e febbraio, resta stabile il numero di inattivi. Rispetto a gennaio 2023, il tasso di occupazione sale al 60,8% (+0,1 punti), mentre quello di disoccupazione e quello di inattività sono stabili, rispettivamente, all’8% e al 33,8%. Ma resta alto il divario di genere con il 70,1% di occupati tra gli uomini (+0,3%) e il 51,6% tra le donne (-0,2%). In lieve calo anche il tasso di disoccupazione tra i giovani, che si attesta al 22,4% (-0,4% su gennaio), restando sempre ai massimi nel panorama europeo. Nel confronto tendenziale con febbraio 2022 si contano 94mila disoccupati in meno ed una diminuzione di 398mila inattivi.

«I dati sul mercato del lavoro del mese di febbraio descrivono una situazione stabile, nonostante il rallentamento dell’attività economica registrato dal quarto trimestre del 2022», sottolinea l’ufficio Studi di Confcommercio, secondo cui «la tenuta di questo inizio 2023 sul versante del mercato del lavoro costituisce un’importante premessa per un miglioramento dell’economia già a partire dalla primavera, prospettiva in linea con le attese delle famiglie e degli imprenditori».

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