Contrattazione

Per i bancari italiani aumento di 80 euro. Poi parte il cantiere del nuovo contratto

I sindacati preparano la piattaforma rivendicativa, attesa a inizio del 2023

di Cristina Casadei

In dicembre, gli oltre 270mila lavoratori delle banche Abi riceveranno l’ultima tranche dell’aumento di 190 euro (terza area professionale, 4° livello), concordato con il rinnovo del contratto di lavoro, siglato il 19 dicembre del 2019 dall’associazione e dai sindacati (Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin). Si tratta di un importo medio di 40 euro che, nel mese di dicembre, diventeranno 80, per via della tredicesima. La vigenza del contratto arriva alla fine di quest’anno e le cinque sigle sono al lavoro da settimane per preparare la piattaforma per la prossima trattativa, che si inserisce in un quadro di regole ben definite dall’articolato.

Il contratto dice che i sindacati dovrebbero presentarla ad Abi in modo da consentire l’apertura delle trattative 6 mesi prima della scadenza del contratto. Le tempistiche, anche per via della pandemia e di diverse situazioni negoziali complesse che hanno interessato più di un istituto, da Carige a Mps, sembrano essersi un po’ dilatate. La piattaforma rivendicativa dovrebbe arrivare all’inizio del 2023 e rappresenterà un momento di snodo. Abi e i sindacati, con il verbale di accordo del 28 giugno 2022, hanno inoltre convenuto che la disdetta del contratto potrà essere esercitata da ciascuna delle parti firmatarie fino a fine anno, con efficacia da gennaio del 2023. Al momento, la via della disdetta non pare nei radar, anche per le tensioni che ha creato in passato, quando è stata esercitata dalla controparte datoriale.

Di anno in anno si stanno invece restringendo i perimetri occupazionali del contratto Abi, secondo quanto emerge dagli ultimi dati registrati a fine 2021, quando i lavoratori subordinati erano 270.136 (erano 343mila nel 2009). Questo, anche per la combinazione del flusso di assunzioni che lo scorso anno ha portato all’ingresso in banca di 7.600 giovani (pari al 3,1%), e del flusso di uscite che ha portato a 13.600 cessazioni, quasi esclusivamente per prepensionamento e pensionamento. In un caso e nell’altro si sono rivelati fondamentali i due fondi bilaterali e cioè il Fondo di solidarietà e quello per l’occupazione. In questo quadro, ancora caratterizzato dalla stabilità occupazionale (il 99% di contratti è a tempo indeterminato), si evidenzia però l’aumento dell’età media dei bancari che ha raggiunto 47,7 anni: 5,2 in più del 2018.

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