Rapporti di lavoro

Professioni senz’albo, formazione elevata

di Fe. Mi.

La platea delle professioni “non ordinistiche” è ampia perché include tutti i soggetti con partita Iva non iscritti a un ordine o a un albo che versano i contributi alla gestione separata dell’Inps.

Cna,la confederazione nazionale dell’artigianato e delle Pmi guidata da Daniele Vaccarino, dall’approvazione della legge 4/2013 - che ha regolato questi professionisti - ha presentato ieri il suo IV Rapporto sulle professioni non ordinistiche, in particolare su 39 professioni che rappresentano circa 440mila lavoratori. La fotografia scattata da Cna su un campione di 3.418 soggetti rileva un’età media di 47 anni, un alto livello di istruzione - il 63% degli intervistati ha una laurea - e il possesso di un titolo per l’esercizio della professione (non obbligatorio nel 64% dei casi) per 8 lavoratori su 10. Anche tra questi lavoratori il reddito medio degli uomini - che sono il 57% - è più alto delle colleghe donne: 18.571 euro contro 13.455 euro. Il sistema previdenziale «non soddisfa» e infatti il 43,7% degli intervistati ha sottoscritto un’assicurazione previdenziale integrativa e il 17,2% è intenzionato a farlo. Tra le richieste più “sentite” accanto alla riduzione dell’aliquota contributiva (89,1%) c’è la deducibilità delle spese per la formazione (83,9%). Formazione che secondo il vice presidente vicario di Cna professioni Roberto Falcone, nei prossimi anni sarà la chiave per la ripresa economica e produttiva e per la lotta alla disoccupazione.

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