Quota 100, assegni fino a -30% Istat: tasse su imprese a +2,1%
La piena applicazione della manovra di bilancio (al suo valore facciale) spingerebbe il deficit/Pil del 2019 al 2,6%, ha spiegato ieri il presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, Giuseppe Pisauro, un valore di mezzo tra il 2,4% indicato dal governo e il 2,9% stimato dalla Commissione europea. Mentre dopo la battuta d’arresto registrata nel terzo trimestre, ha aggiunto il presidente “facente funzioni” dell’Istat, Maurizio Franzini, in termini meccanici servirebbe ora una crescita dello 0,4% negli ultimi tre mesi dell’anno per centrare nel 2018 l’obiettivo NaDef del 1,2%. Un risultato che tutti gli indicatori anticipatori sembrano escludere.
Si è aperta con queste valutazioni aggiornate il lungo ciclo di audizioni parlamentari di ieri alla legge di Bilancio, analisi che arrivano alla vigilia della risposta governativa a Bruxelles e che solo in parte hanno affrontato il merito delle misure maggiori, in attesa della loro definizione. Sulle pensioni, per esempio, UpBilancio ha proposto una stima di platea e costi dell’operazione “quota 100”, sia per i beneficiari sia per lo Stato, mentre il Servizio Bilancio sollevava due tipi di perplessità: l’impatto sulla spesa negli anni tenendo conto delle uscite successive al primo raggruppamento e il costo del Trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici.
Istat ha invece esaminato i provvedimenti fiscali sulle imprese, per concludere che un calo di imposte ci sarà solo per il 7% delle società, mentre per oltre un terzo avrà maggiori prelievi: l’aggravio medio di imposta (maggiore per le imprese fino a 10 addetti) sarebbe pari al 2,1%, poiché l’introduzione della mini-Ires (-1,7%) non compensa gli effetti dell’abrogazione dell'Ace (+2,3%) e della mancata proroga del maxi-ammortamento (+1,5%).
Su “quota 100” UpBilancio ha invece stimato una platea potenziale di 437mila contribuenti attivi per l’anno prossimo: se tutti utilizzassero il nuovo canale di uscita (ipotesi estrema) la spesa pensionistica lorda salirebbe di quasi 13 miliardi il primo anno, più del doppio di quanto stanziato nel fondo a rubinetto. Mentre chi optasse per quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda rispetto a quella corrispondente alla prima uscita utile con il regime attuale da circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno a oltre il 30% se l’anticipo è di oltre 4 anni. Anche se il sottosegretario al Lavoro Durigon ieri ha ribadito che non ci saranno tagli: «Chi uscirà con quota 100 avrà una rata pensionistica basata sugli effettivi anni di contributi e non anche sugli anni non lavorati».
Le pensioni rientrano anche nel lungo elenco di perplessità e richieste di chiarimento al Governo arrivato dai tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato con il consueto dossier sugli effetti finanziari della manovra. Come anticipato sul “Sole24Ore.com” le osservazioni hanno toccato anche molti altri capitoli: flat tax, mini-Ires, investimenti, Fondo per la tutela dei risparmiatori danneggiati dai crack bancari, stretta sulle banche e gestione commissariale del debito del Comune di Roma. Su previdenza e reddito di cittadinanza, sono anzitutto chieste al Governo indicazioni sull’effettiva compatibilità delle misure (che dovranno essere adottate con successivi provvedimenti) con i limiti di spesa fissati dal Ddl di bilancio. In particolare, i tecnici del Parlamento fanno notare che per quota 100 «andrebbero considerati sia oneri permanenti variabili nel tempo in considerazione della sovrapposizione, di anno in anno, delle leve interessate all’erogazione di prestazioni pensionistiche», sia effetti «dovuti al possibile anticipo, rispetto alle stime tendenziali, del trattamento di fine servizio per dipendenti pubblici». Ieri un nuovo appello all’equilibrio dei conti è infine giunto anche dalla Cei. «Se si sbagliano i conti non c’è una banca di riserva che ci salverà: i danni contribuiscono a far defluire i nostri capitali verso altri Paesi e colpiscono ancora una volta e soprattutto le famiglie, i piccoli risparmiatori e chi fa impresa» ha affermato il presidente, Cardinale Gualtiero Bassetti.
Vedi il grafico: Quota 100: l'impatto sugli assegni