Previdenza

Reddito di cittadinanza, pronti i modelli per presentare le richieste

di Matteo Prioschi

Pubblicati ieri dall’Inps i modelli per chiedere il reddito o la pensione di cittadinanza aggiornati alle novità introdotte dalla legge 26/2019 di conversione del decreto legge 4/2019.

Si tratta del modello di richiesta vero e proprio più i due necessari per aggiornare la situazione economico-patrimoniale della famiglia se diversa da quella su cui è stato elaborato l’Isee. Devono essere usati dal 6 aprile quando si aprirà la nuova finestra per le domande (dal 6 di ogni mese) da presentare tramite il sito www.redditodicittadinanza.gov.it, uffici postali e Caf e ora anche per mezzo dei patronati (novità, quest’ultima, introdotta nell’iter di conversione del decreto legge).

La pensione di cittadinanza può ora essere chiesta anche se nel nucleo familiare c’è un under 67enne purché con disabilità grave o non autosufficiente. Nel modello di richiesta viene ribadito che la pensione si rinnova automaticamente ogni 18 mesi senza presentare una nuova domanda, a differenza del reddito di cittadinanza che richiede invece un intervallo di un mese tra un periodo di 18 mesi di durata e l’altro con conseguente presentazione di nuova domanda.

Tra le dichiarazioni da sottoscrivere contenute nel modello debutta quella relativa ai cittadini extra Ue tenuti a presentare la certificazione dei patrimoni, dei redditi e del nucleo familiare da parte dello Stato di origine. Ma solo in un secondo momento l’Inps comunicherà le modalità di presentazione di tale documentazione (e forse sarebbe opportuno mettere a punto un modello standard).

Quale conseguenza delle numerose osservazioni in tema di conformità della procedura rispetto alle regole privacy sollevate in sede di conversione del decreto legge, l’Inps informa che non tratterà in alcun modo i dati relativi agli acquisti effettuati con la carta reddito di cittadinanza su cui saranno accreditati gli importi.

Infine, viene ricordato che ora sono considerati disoccupati anche gli individui che lavorano, ma che in percepiscono redditi da lavoro cui corrisponde un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’articolo 13 del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al Dpr 22 dicembre 1986 n. 917.

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