Rapporti di lavoro

Retribuzioni convenzionali non utilizzabili dall’associazione non profit

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di Giovanna Chiarandà e Gabriele Sepio

Escluso dal regime delle retribuzioni convenzionali il dipendente di un'associazione estera senza scopo di lucro che svolge attività scientifica e di utilità internazionale. È quanto precisato dall'agenzia delle Entrate nella risposta a interpello 54/2022 a seguito di un quesito rivolto da un cittadino italiano iscritto all'Aire e residente in Italia nell'anno di imposta 2020, che lavora per una realtà non profit estera.

In particolare, l'istante si interroga sulla possibilità di applicare, ai fini della determinazione del reddito di lavoro dipendente, il regime della retribuzione convenzionale, previsto dall'articolo 51, comma 8-bis, del Tuir, senza tener conto di quella effettivamente corrisposta al lavoratore. Tale regime è destinato ai settori del commercio tassativamente indicati nel decreto del ministro del Lavoro.

A tal fine, l'Amministrazione precisa come tale trattamento trovi applicazione al ricorrere di determinate condizioni. Innanzitutto, l'attività di lavoro dipendente deve essere svolta all'estero in via continuativa e stabile e costituire l'oggetto esclusivo del rapporto di lavoro (ovvero la sua esecuzione sia integralmente svolta all'estero). Il lavoratore deve soggiornare in tale luogo per più di 183 giorni nell'arco di 12 mesi.

Nel caso in questione, tuttavia, l'amministrazione ha ritenuto vi fosse la carenza del requisito oggettivo legato al tipo di attività svolta, non riconducibile nell'elenco contenuto nel decreto del ministero del Lavoro. Dal momento che l'associazione opera nel settore scientifico, secondo, l'Agenzia verrebbe meno, un requisito indefettibile ai fini della fruizione del regime dell'articolo 51, comma 8 bis Tuir (circolare 20/E del 2011).

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