Rottamazione cartelle verso la proroga
Se non è una rivoluzione, poco ci manca. E tra l’altro in piena corsa. La r
Sulla
A giocare a favore della proroga generalizzata al 21 aprile c’è poi il sempre maggiore appeal delle ultime settimane, stando ai numeri ufficiali comunicati. Le domande continuano, infatti,a crescere: l’ultimo aggiornamento a martedì parla di 400mila istanze pervenute a Equitalia tra sportelli, e-mail e posta elettronica certificata (Pec). Dall’altro lato, bisognerà ricalibrare tutto il calendario successivo. La proroga di 21 giorni per presentare le domande dovrà riflettersi in uno spostamento in avanti di tre settimane del termine concesso a Equitalia per presentare il conto ai contribuenti: scadenza attualmente fissata al prossimo 31 maggio e che, orientativamente, potrebbe slittare tra il 15 e il 21 giugno.
L’altro ritocco in arrivo riguarda, come anticipato, il Durc. Il problema più volte sottolineato su queste colonne è che l’attestato di regolarità contributiva secondo una precisazione arrivata dall’Inps può essere rilasciato soltanto dopo il versamento della prima o unica rata della rottamazione. Come spiega il primo firmatario della risoluzione Carlo Sibilia, «ora il Governo si dia una mossa» per prevedere «l'immediato rilascio di un Durc (Documento unico di regolarità contributiva) regolare da parte dell'Inps nel momento in cui l'impresa fa richiesta di definizione agevolata delle cartelle esattoriali per debiti di natura, appunto, contributiva». Una vittoria per le Pmi (senza il Durc ad esempio non si può partecipare alle gare per gli appalti pubblici) che ora dovrà essere “ratificata” in un emendamento sempre al decreto terremoto. Proposta di modifica che, come sottolinea il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli (Pd), è «pronta e dovrà essere sottoposta al vaglio degli uffici tecnici per l’ammissibilità». Da sciogliere poi il nodo se a presentare l’emendamento in commissione Ambiente sarà lo stesso esecutivo o la relatrice al decreto terremoto, Chiara Braga (Pd). Per Enrico Zanetti (Sc-Ala) «ora bisognerà valutare di fare un passo avanti, cancellando a regime l’aggio».
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