Soppressione del posto di lavoro irrilevante se causata da illecito dell’azienda
Reintegrata una dipendente che è stata anche oggetto di mobbing da parte di un superiore
Il Tribunale di Trieste, con la pronuncia 57/2025 del 7 maggio, ha ritenuto sussistente demansionamento e mobbing perpetrato ai danni di una lavoratrice da parte dell’amministratore delegato della società per cui lavorava e ha giudicato nullo, perché ritorsivo, il licenziamento intimatole per giustificato motivo oggettivo a causa dell’asserita soppressione della sua posizione lavorativa, con conseguente reintegra nel precedente posto di lavoro.
Il Tribunale, sulla base delle prove offerte e dell’escussione...