Tariffe Inail, sul taglio da 600 milioni la partita è ancora aperta
La misura che non è entrata in manovra, e che garantirebbe un risparmio di 600 milioni l’anno alle imprese con un taglio del 32,72% delle attuali tariffe Inail, potrebbe rispuntare con un emendamento sostenuto dal governo. Ancora ieri il dossier era al centro del confronto tra i tecnici. Il nodo resta quello dell’impatto della misura sul disavanzo. La Lega tiene moltissimo a questo intervento che consentirebbe il superamento di un sistema tariffario in vigore dal Duemila e non più al passo con i tempi, le tecnologie e le organizzazioni del lavoro attuali. Si tratterebbe del più significativo intervento sul cuneo fiscale degli ultimi cinque anni, è stato ricordato. Nelle scorse settimane anche il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, aveva sottolineato che serve una nuova tariffa perché le aziende pagano oggi più di quanto ricevono. Le tariffe attuali sono calibrate su 1,1 milioni di infortuni, mentre oggi siamo tra i 600 e i 650mila. Dal punto di vista tecnico l’Istituto è pronto, e con le nuove tariffe potrebbe aggiornare anche una serie di prestazioni per alcune categorie di lavoratori oggi poco tutelate. Per effetto delle misure introdotte dalla legge di stabilità targata Letta le tariffe Inail già oggi garantiscono un effetto permanente di contenimento del costo del lavoro di 1,2 miliardi l’anno.