Rapporti di lavoro

Tavolo delle professioni, Stp e politiche attive priorità per il rilancio

Chiesta l’approvazione immediata del Ddl sull’equo compenso, ma sono da rivedere la platea e le sanzioni

di Federica Micardi

Il disegno di legge sull’equo compenso, ora in Commissione giustizia in Senato, è stato uno degli argomenti affrontati al tavolo delle professioni che si è svolto ieri con le rappresentanze dei professionisti e il ministro del Lavoro Marina Calderone.

Nel corso dell’incontro ProfessionItaliane, Adepp e Confprofessioni, organismi di rappresentanza delle professioni ordinistiche e non, hanno presentato un documento congiunto con proposte su otto temi prioritari: dall’equo compenso alle Stp, dalle politiche attive alla sicurezza, dalla semplificazione - sia burocratica che legislativa - alla sussidiarietà, fino ai permessi non retribuiti per i consiglieri nazionali e territoriali.

In merito all’equo compenso le associazioni ritengono prioritaria l’approvazione del Ddl, definendone i principi e le modalità applicative. Occorrerà, però, - scrivono in un comunicato congiunto - che immediatamente si apportino quelle modifiche importanti che stanno molto a cuore ai professionisti, a cominciare dall’estensione della platea dei committenti chiamati a rispettare l’equo compenso e a modifiche sul tema sanzionatorio; le associazioni si dicono pronte a presentare emendamenti se le modifiche venissero inserite già nel corso del passaggio al Senato. Un’opzione auspicata dalla presidente del Colap (coordinamento delle libere associazioni professionali) Emiliana Alessandrucci , che dichiara: «meglio metterci altri sei mesi e produrre una buona legge piuttosto che approvare in fretta e furia un testo inapplicabile, e lo dico a tutela di tutti i professionisti, compresi gli ordinistici».

Tra i temi affrontati la norma sulle Stp, società tra professionisti, poco diffusa, sottolineano ProfessionItaliane, Adepp e Confprofessioni, a causa dei «limiti strutturali della disciplina legislativa». Tre le linee di intervento proposte nel documento congiunto: una regolamentazione più flessibile delle possibilità di intervento dei soci finanziatori, in linea con gli altri paesi europei; la neutralità fiscale delle operazioni di trasformazione; l’affidamento alle Casse della specifica normativa previdenziale.

Nel corso dell’incontro si è di nuovo parlato dell’istituzione di sportelli dedicati ai lavoratori autonomi nei Centri per l’impiego, così da favorire l’incontro tra domanda e offerta. Da Confprofessioni è arrivata anche la richiesta di potenziare l’Iscro, l’indennità straordinaria di continuità reddituale che si è rivelato un importante strumento di protezione sociale per i professionisti non ordinistici». Per il Colap è invece necessario puntare su politiche attive (invece che passive), come sgravi per chi apre la partita Iva.

Sul solo fronte previdenziale l’Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza, ha presentato un proprio documento, tra le priorità la ridefinizione dei confini dell’autonomia gestionale delle Casse e l’ampliamento del welfare attraverso la fiscalità di scopo.

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