Rapporti di lavoro

Tornano i voucher con tetto di 10mila euro in agricoltura, ristorazione e lavoro domestico

Dai correttivi al Reddito di cittadinanza per gli “occupabili” 776 milioni

di Giorgio Pogliotti

Reintrodotti i buoni lavoro, i cosiddetti voucher nei settori dell’agricoltura, nel comparto horeca (hotellerie-restaurant-café) e nei servizi alla persona , in particolare nel lavoro domestico, fino ad un tetto di 10mila euro.

È una delle novità del pacchetto di misure sullavoro contenuto nella Manovra, che prevede una soluzione transitoria sul reddito di cittadinanza, con un intervento ancora limitato, per un risparmio di circa 776milioni: nel 2023 i percettori del Rdc “occupabili” potranno continuare a ricevere l’integrazione al reddito ma solo per 8 mesi, al rifiuto della prima offerta di lavoro congrua perderanno il sussidio. Tutto ciò in attesa del 2024, quando verrà fatta una riforma più complessiva: «si continua a tutelare chi non può lavorare, disabili, anziani, famiglie senza redditi con minori, donne in gravidanza - ha scandito in conferenza stampa il presidente del consiglio, Giorgia Meloni-, ma per gli altri il Rdc viene abolito nel 2023. C’è gente che lo prende da tre anni, non ha funzionato come dove. Lo Stato deve aiutare queste persone ad avere un posto di lavoro». Secondo la relazione tecnica sono 404mila i nuclei familiari interessati dalle nuove regole, rispetto a poco più di 1 milione di nuclei percettori (dunque 635mila non sarebbero toccati). Il lavoro stagionale sarà compatibile con il Rdc entro 3mila euro, e i precettori dovranno essere inseriti nei Progetti di pubblica utilità dei Comuni (in teoria è così da aprile 2019 ma la misura si è rivelata un flop). Per ricevere il Rd occorre risiedere nel territorio nazionale.

Sul timing, il ministro del Lavoro, Marina Calderone ha spiegato che «i tempi per realizzazione della manovra non ci consentivano di mettere in campo una riforma complessiva di tutti gli interventi a sostegno della povertà e per l’inclusione lavorativa», ma alcuni segnali già ci sono; il riferimento è «al contributo per chi assume percettori di Rdc e al ricorso al Fondo sociale europeo per formare le persone». Il ministro Calderone ha annunciato una intensificazione dei controlli, con il coinvolgimento dell’Inps per l’incrocio delle banche dati, altra misura rimasta sulla carta. Critiche da Alleanza contro la povertà che considera «preoccupante la soppressione del Rdc dal 2024 in un periodo che si preannuncia di recessione».

Un’altra misura riguarda nello specifico le lavoratrici madri: è stato aggiunto un mese di congedo facoltativo, retribuito non al 30% ma all’80%, utilizzabile fino ai 6 anni di vita del bambino, misura definita dalla premier Meloni come «una specie di piccolo salvadanaio di tempo utilizzabili per le madri se si dovessero trovare in difficoltà».

Tornando alla reintroduzione dei voucher nel lavoro stagionale in chiave di emersione del lavoro nero, cancellati nel 2017 dal governo Gentiloni per evitare il referendum della Cgil: le reazioni delle associazioni datoriali sono positive, quelle dei sindacati negative. «Siamo grati al Governo per aver accolto le nostre sollecitazioni – ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti -, siamo pronti al confronto con Istituzioni e sindacati per individuare le formule più adeguate che garantiscano semplificazione per le imprese e tutele ai lavoratori».

Plaude Confesercenti chiedendo che siano estesi a tutto il comparto del turismo, non solo alle strutture ricettive e alla ristorazione. «Nel turismo quest’anno mancavano 250 mila addetti e abbiamo perso ben 6,3 miliardi di euro» ha ricordato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.

LE MISURE SUL LAVORO
Rdc

Per il 2023 i 404mila nuclei occupabili potranno riceverlo per 8 mesi, dovranno accettare la prima offerta di lavoro per non perdere il sussidio. Devono risiedere nel territorio italiano, si può fare lavoro stagionale entro 3mila euro.
Voucher
Reintrodotti i buoni lavoro per l’agricoltuta, l’horeca (hotellerie-restaurant-café ) e il lavoro domestico fino ad un tetto di 10mila euro.
Premi di produttività
Dimezzata l’aliquota fiscale applicata ai premi di produttività: dal 10% al 5% fino a 3mila euro per redditi entro 80mila euro.
Congedo facoltativo
Le lavoratrici hanno un mese di congedo facoltativo in più, retribuito non al 30% ma all’80%, utilizzabile fino ai 6 anni di vita del bambino

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