Previdenza

Trasferimento della cessione del quinto dallo stipendio alla pensione

Automatismo confermato dall’Inps in caso di cessazione del rapporto di lavoro prima dell’estinzione del finanziamento

di Pietro Gremigni

Qualora il rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato si risolva prima dell'estinzione del finanziamento tramite cessione del quinto dello stipendio, si realizza per legge l'automatismo del trasferimento dell'importo retributivo ceduto sulla pensione.
L'Inps, con il messaggio numero 244 del 13 gennaio 2023, conferma l'applicabilità dell'articolo 39 del Dpr 180/1950, ossia in sostanza il rinnovo della cessione per la parte residua del debito, nel rispetto del limite invalicabile di un quinto massimo della trattenuta.
La precisazione fornita dall'Istituto andrà poi a inserirsi nell'ambito del progetto di reingegnerizzazione della procedura "Quote Quinto", in fase di definizione, consentendo così alle cessioni su retribuzione trasferite sulla pensione l'applicazione delle diverse funzioni, come ad esempio la variazione del soggetto beneficiario delle quote mensili, la chiusura del piano per estinzione anticipata totale, la rimodulazione del piano per estinzione anticipata parziale, l’accodamento rate.
Un altro effetto della traslazione del debito residuo dalla retribuzione alla pensione è il mantenimento in capo agli intermediari finanziari degli oneri di gestione a ristoro del servizio prestato.
Resta comunque fermo il principio previsto dall'articolo 23 dello stesso Dpr citato, secondo il quale il lavoratore cui manchino, per conseguire il diritto al collocamento a riposo a norma delle disposizioni in vigore, meno di dieci anni, non può contrarre un prestito superiore alla cessione di tante quote mensili quanti siano i mesi necessari per il conseguimento del diritto al collocamento a riposo.

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