Unicredit fa rotta sul benessere
Chi è alle prese con l’acquisto della casa nuova e quindi con mutuo e trasloco sarebbe sicuramente sollevato dall’idea di poter avere un giorno di permesso in occasione del grande evento. In alternativa difficile non prendersi nemmeno un giorno di ferie. Così come quando si laurea o si sposa un figlio. Succede al gruppo Unicredit dove il dipartimento human capital sta chiudendo il cerchio di un percorso iniziato tre anni fa e che ha coinvolto tutti i 91.952 dipendenti (il 46,74% basati in Italia e il 53,26% all’estero). La summa del percorso sta nella Dichiarazione congiunta sul work life balance siglata dalla banca e dal comitato aziendale europeo che ha identificato 5 macro aree di interesse e cioè la digitalizzazione, la flessibilità, la gestione del tempo al lavoro, il benessere e il cambiamento culturale. La declinazione italiana di quella dichiarazione siglata lo scorso 28 novembre è l’accordo che il gruppo ha siglato nei giorni scorsi con Fabi, Fisac, First, Uilca, Unisin.
Il punto di partenza sono stati i risultati delle survey interne che hanno messo in luce una forte attenzione dei lavoratori all’orario di lavoro, un tema trasversale a tutte le generazioni. Le flessibilità orarie - che trovano una delle loro espressioni nel lavoro agile che è possibile per un giorno alla settimana - sono così diventate il primo grande capitolo dell’accordo e il gruppo ha scelto di affiancarvi nuovi permessi retribuiti e non, oltre a innovative forme di flessibilità. Ai lavoratori è stata data la possibilità, tra l’altro, di convertire il premio, il cosiddetto vap (valore aggiunto pro capite) in giornate di permesso e di prendere un periodo sabbatico automatico di quattro mesi. Chi deciderà che nella propria vita è arrivato il momento di realizzare un progetto personale potrà chiedere al proprio capo di prendere il sabbatico, tenendo conto del preavviso di sei mesi. I permessi retribuiti messi a disposizione dalla banca potranno avere specificità diverse, dal trasloco alla stipula del muto, dalla laurea al matrimonio dei figli, fino al lutto per affini che arrivino al 2° grado. La banca metterà inoltre a disposizione anche due permessi retribuiti per l’assistenza dei figli affetti da disturbi specifici dell’apprendimento e un permesso per fare volontariato. A questi vanno poi aggiunti i permessi non retribuiti che possono essere presi per la malattia dei figli e per il loro inserimento all’asilo nido e alla scuola materna. Verranno poi sperimentati anche i permessi solidali: chi lo vorrà potrà infatti donare alla Banca del tempo dei permessi retribuiti per aiutare persone che stanno vivendo una situazione di particolare difficoltà per ragioni personali o familiari.
Nella declinazione del work life balance modello Unicredit entra anche il benessere al lavoro. Il gruppo ha infatti cercato di costruire un ambiente di lavoro positivo, tenendo conto delle esigenze e delle problematiche che sono state portate in azienda anche dalla tecnologia. Per migliorare la condizione lavorativa saranno sperimentate iniziative di benessere emotivo-cognitive che interesseranno l’area nutrizionale per la quale è stata avviata una partnership con Slowfood, l’area fisica dove la partnership è stata realizzata con Rosa e associati che gestisce alcuni dei più importanti campioni del mondo della corsa. Sono state valorizzate anche l’area emotiva e quella relazionale e proprio a questo proposito Unicredit metterà a disposizione un programma di orientamento psicologico e di counseling per fornire sostegno in caso di situazioni di disagio o di difficoltà personali, attraverso un numero telefonico a cui risponderanno dei professionisti specializzati. Tra le iniziative ci sarà anche Tutela donna per aiutare le donne vittime di violenza. Inoltre in azienda proprio in questi giorni sarà nominato il disability manager che lavorerà a supporto specifico per l’inclusione dei lavoratori disabili.
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di Studio Associato Paola Sanna e Luca Vichi