Adempimenti

Contributi Inps alla gestione separata verso quota 33%

di Giovanni Scoz

Come previsto dalla riforma Fornero e preannunciato dagli uffici Inps, dal 1° gennaio 2015 arriva il rincaro contributivo dell'Inps, batosta piuttosto consistente che impatta sui soggetti iscritti all'Inps Gestione Separata.
La Gestione separata INPS è un fondo pensionistico, istituito presso l'Inps, finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati, creato dalla Legge 335/95 (art. 2, c. 26) (detta anche Riforma Dini ) che ha riformato l'intero sistema pensionistico. Scopo della riforma era, fra gli altri, quello di assicurare la tutela previdenziale ad alcune categorie di lavoratori fino ad allora escluse dal versamento contributivo.
I Soggetti che saranno coinvolti in questo aumento contributivo saranno:
- lavoratori autonomi (professionisti con iva) senza cassa
- lavoratori autonomi (professionisti con iva) già iscritti ad altra cassa di previdenza specifica che esercitano un'attività lavorativa estranea all'albo di appartenenza
- gli incaricati alla vendita a domicilio (ex art. 36, L. 426/71)
- gli spedizionieri doganali (non dipendenti);
- gli associati in partecipazione
- i datori di lavoro/committenti e i lavoratori/collaboratori (in caso di stipulazione di contratto a progetto o contratti di collaborazione coordinata e continuativa)
- lavoratori autonomo occasionali, in caso di superamento della franchigia (5 mila euro lordi)
- prestatori di lavoro occasionale accessorio.
- pensionati (con altri redditi da lavoro)
- gli amministratori locali;
- soggetti che percepiscono assegni di ricerca, borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca, beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (solo da maggio a dicembre 2003) e degli assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero;
- medici con contratto di formazione specialistica;
- soggetti Volontari del Servizio Civile Nazionale (avviati dal 2006 al 2008);
L'aumento contributivo previsto non è uguale per tutta la platea dei soggetti coinvolti.
Viene infatti previsto:
- un aumento, rispetto all'anno 2014, del 3% per i lavoratori autonomi professionisti “senza cassa”, la cui aliquota previdenziale si assesta al 30,72% (dal 27,72% previsto per l'anno precedente);
- un aumento, rispetto all'anno 2014, del 1,5% per i lavoratori autonomi già iscritti ad altra cassa di previdenza specifica (che esercitano un'attività estranea all'albo di appartenenza) e per i pensionati con altri redditi, la cui aliquota previdenziale si assesta per il 2015 al 23,50% (dal 22,00% previsto per l'anno precedente);
- un aumento, rispetto all'anno 2014, del 2% per gli altri soggetti cosiddetti “esclusivi”, cioè per quei soggetti iscritti soltanto alla gestione separata, la cui aliquota previdenziale si assesta al 30,72% (dal 28,72% previsto per l'anno precedente).
I predetti rincari sono una conseguenza delle Riforma Fornero (e corretto successivamente dalla Legge n 134/2012 di conversione del decreto Legge n. 83/2012, più noto come “Decreto Sviluppo”) che ha l'obiettivo di portare l'aliquota contributiva a quota 33,72% (per i soggetti “esclusivi”) e a quota 24% per i collaboratori in pensione o in possesso di altra previdenza obbligatoria. Scopo dell'aumento è duplice: da un lato l'Inps ha necessità di introitare risorse necessarie per poter liquidare i corrispondenti trattamenti previdenziali ai propri assistiti (che, adottando il “metodo contributivo” versando di più otterranno delle pensioni più alte) e, nel contempo, scoraggiare l'uso delle forme contrattuali atipiche e parasubordinate.
Ecco gli aumenti previsti per i prossimi anni, divisi per le varie categorie di soggetti.

Professionisti senza cassa di previdenza specifica
• 27,72% nel 2014 per i soggetti titolari di partita IVA non iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati (si tratta dei lavoratori autonomi professionisti senza cassa);
• 28,72% nel 2014 per i soggetti invece non titolari di partita IVA, sempre non iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati (si tratta dei collaboratori a progetto co.co.pro. o collaboratori coordinati e continuativi co.co.co., associati in partecipazione, ecc.);
• 30,72% nel 2015 per tutti i soggetti di cui sopra;
• 31,72% nel 2016 per tutti i soggetti di cui sopra (aumento 1%);
• 32,72% nel 2017 per tutti i soggetti di cui sopra (aumento 1%);
• 33,72% nel 2018 per tutti i soggetti di cui sopra (aumento 1%).
Come già comunicato negli anni precedenti, la percentuale aggiuntiva dello 0,72% è destinata a finanziare le prestazioni previdenziali legate alla maternità, congedo parentale, malattia, l'assegno per il nucleo familiare.


Pensionati e professionisti iscritti ad altra cassa di previdenza
I soggetti già iscritti ad altre forme di previdenza oppure i pensionati iscritti alla Gestione Separata e quindi coloro che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo, ma anche i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (sempre da pensionati o iscritti ad altra cassa) e gli incaricati alla vendita a domicilio avranno le seguenti aliquote:
•22% nel 2014;
•23,5% nel 2015;
•24% nel 2016 (aumento 0,5%)
•24% nel 2017 (aliquota massimale raggiunta, nessun aumento)
•24% nel 2018 (aliquota massimale raggiunta, nessun aumento).
Per i professionisti senza cassa, per i datori di lavoro committenti, e per i lavoratori con contratto a progetto o con contratto di collaborazione coordinata e continuativa questi aumenti continui delle aliquote rappresentano, come abbiamo visto, un serio disincentivo all'utilizzo delle forme contrattuali di collaborazione o a lavoro autonomo con iscrizione alla Gestione.


Massimale di riferimento per l'anno 2015
Come ogni anno, l'Inps rivede il massimale di riferimento. Per l'anno 2015 (in attesa dell'imminente pubblicazione di apposita Circolare Inps, solitamente pubblicata la prima settimana del mese di Febbraio) il tetto massimo contributivo annuo sale da € 100.123 (per il 2014) a € 100.423 per l'anno in corso.

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