Ad Unicredit sanciti diritto alla disconnessione e permessi a 360° genitori e figli
All’inizio ci sono state la salute, la previdenza e la famiglia. Continuano a rimanere i pilastri del welfare di UniCredit che, però, negli anni si è evoluto da un approccio di tipo tradizionale e tangible a uno orientato più al benessere e alla qualità della vita delle persone. La centralità del tempo rappresenta il filo conduttore di molte iniziative che si ritrovano nella contrattazione di secondo livello del gruppo e che emerge anche nel diritto alla disconnessione dai dispositivi portatili al di fuori dell’orario di lavoro. Emanuele Recchia, head of Labour Policies, Industrial Relations & Welfare del gruppo, spiega che «un adeguato equilibrio tra vita professionale e privata può influire positivamente sull’ambiente di lavoro, sul coinvolgimento dei dipendenti, sulla produttività e sul senso di appartenenza delle persone all’azienda. Vogliamo essere il miglior posto di lavoro nel settore finanziario europeo creando un ambiente positivo, basato sul rispetto delle persone, anche attraverso il dialogo sociale».
Innanzitutto c’è il lavoro agile che entro la fine del 2018 coinvolgerà in Italia oltre 6.500 lavoratori e che rappresenta un’espansione concreta della prima dichiarazione congiunta sul work life balance firmata con il Comitato aziendale europeo nel 2017. Il progetto è inserito nel capitolo delle flessibilità orarie e dei permessi che sono stati pensati per dare ai lavoratori più tempo per gestire gli impegni personali e la vita familiare. La banca, con l’ultimo contratto di secondo livello siglato con i sindacati, ha introdotto una lunga serie di permessi retribuiti e non, oltre a nuove forme di flessibilità. I permessi per la stipula del mutuo, il trasloco, la laurea e il matrimonio dei figli ne sono un esempio. La centralità del tempo è poi evidente anche nella possibilità di convertire il premio in giornate di permesso, banca del tempo e periodo sabbatico automatico.
Digitalizzazione, flessibilità, gestione del tempo al lavoro, benessere e cambiamento culturale sono i cinque capitoli individuati dalla banca nella Joint declaration del 2017 su cui adottare un approccio comune nei diversi paesi. Un’altra ricaduta pratica riguarda senz’altro il progetto di ascolto che è rivolto alle persone che stanno vivendo situazioni di disagio. All’interno ci sono “Tutela Donna”, per le donne vittime di violenza, ma anche un servizio di counseling psicologico telefonico e di consulenza legale e fiscale e l’introduzione della figura del Disability Manager per dare concreto supporto ai lavoratori disabili.
Al di là della campagna di prevenzione per la salute con esami di laboratorio e visite specialistiche che è rivolta anche ai colleghi under 40 che rappresentano circa il 20% dei titolari della polizza sanitaria, la banca ha dedicato ampio spazio al benessere che è stato declinato su quattro principali sfere: alimentare, motoria, emotivo-cognitiva e relazionale. Per la prima, il gruppo è stato affiancato da Slow food con cui ha sviluppato e approfondito i diversi aspetti del cibo su una sezione dedicata del portale, con schede informative, interviste a esperti e approfondimenti sulla provenienza e stagionalità dei prodotti. Per la sfera legata al movimento fisico è stato scelto come partner il gruppo Rosa che ha ideato un test di autovalutazione attraverso il quale i lavoratori possono conoscere meglio le proprie attitudini e i propri punti di forza, così da seguire percorsi personalizzati di avvicinamento al movimento o di potenziamento. La terza sfera è quella relativa al benessere cognitivo ed emotivo con strumenti concreti per migliorare l’agilità della mente, il problem solving e la gestione dello stress. In questo caso il partner è Cimba, una scuola di alta formazione nata in Italia nel 1991 e composta da un consorzio di 36 università americane. Nel 2019 verrà invece lanciato un progetto che riguarda la sfera relazionale col supporto di università e istituti scientifici, mettendo al centro i legami personali e potenziando l’intelligenza sociale.
Infine a proposito di genitorialità, UniCredit sostiene il push to open, dedicato ai figli diplomandi dei dipendenti, che accompagna lo studente alla scelta del percorso universitario propedeutico al mondo del lavoro. Un viaggio di confronto con professionisti, esperti dal mondo universitario, aziendale e giovani che hanno già partecipato al progetto.